REDAZIONE ROVIGO

Cadavere nel Po, una pista porta ad Ancona

Si fa strada l’ipotesi che i resti appartengano ad Andreea Rabciuc, la ventisettenne scomparsa dopo una festa nelle Marche

Sull’identità del cadavere trovato in un borsone nelle acque del Po, si fanno strada nuove ipotesi. L’ultima è che la donna fatta a pezzi e senza testa sarebbe Adreea Alice Rabciuc, 27anni di origini rumene, residente a Maiolati Spontini (Ancona). La giovane è scomparsa il 12 marzo scorso, dopo una festa in un casolare di Castelplanio (Ancona). Da allora non si hanno più notizie sulla ragazza. Non solo. Dentro il borsone è stata trovata anche una maglia viola di tessuto.

A trovare la sacca, molto capiente, sono stati lunedì mattina due tecnici dell’Aipo (agenzia interregionale per il fiume Po). "La borsa - ha riferito il tecnico Aipo, Davide Martini - era strappata, mi sono avvicinato, ho visto della pelle e ho subito chiamato i carabinieri, arrivati dieci muniti dopo. La pelle era diventata gialla". I primi esami medico legali hanno confermato che il corpo, trovato mutilato e privo della testa, è quello di una donna giovane, forse neppure trentenne, con pelle di carnagione chiara. Lo stato di conservazione dei resti chiusi nella sacca ha consentito al medico legale di stabilire che la data dell’omicidio risalirebbe ad un intervallo che va da una a tre settimane dalla data del ritrovamento. Dopo le prime analisi si possono escludere le ipotesi percorse inizialmente e cioè che quei resti potessero essere di alcune donne scomparse: Isabella Noventa, 55 anni, uccisa nel 2016 a Noventa Padovana dall’ex fidanzato Freddy Sorgato; oppure Samira El Attar, 43anni, uccisa dal marito e scomparsa da Stanghella il 21 ottobre 2019 o Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa da Novellara circa un anno fa.

Mario Tosatti