Occhiobello, 12 aprile 2022 – È stata uccisa con un’arma da taglio la donna ritrovata lungo il Po. Si tratta di alcuni degli elementi che trapelano dalle indagini in corso dalla procura della repubblica di Rovigo, insieme a carabinieri e nucleo investigativo, in merito al cadavere ritrovato la mattina del 4 aprile scorso da un dipendente dell’Aipo. Il punto della macabra scoperta è stato in prossimità del ‘parco della rotta’ ad Occhiobello sulla sponda del fiume Po. Sul corpo della donna è stato estratto il Dna e al momento il profilo non è ancora chiaro ed è generico: si sa già, però, che il profilo genetico non è quello di Andreea, la ragazza scomparsa nell'Anconetano.
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Tra gli elementi certi e confermati, l'età della donna: la vittima non aveva più di 30anni, di pelle bianca, ed è deceduta di recente da circa due massimo tre settimane. Su questi fatti giungono sempre più conferme. Le cause delle morte, si apprende, è dovuta a ferite da arma da taglio, non è ancora chiaro quale possa essere stata l'arma utilizzata dall'assassino. Altro dettaglio, il corpo è stato ritrovato dentro un borsone nero, alla vittima sono state amputate le mani ed è stata decapitata, i resti al momento non sono state ritrovate.
La decapitazione e amputazione è stata fatta dall’omicida dopo il decesso, è presumibile che questi siano stati fatti per complicare l’identificazione della donna. Le indagini stanno proseguendo in maniera serrata per risalire l’identità della donna e valutando qualsiasi tesi possibile.