REDAZIONE ROVIGO

Attacchi dei predatori: "Pecore sbranate da almeno quindici lupi"

La denuncia della presidente del Comitato pastori d’Italia "Il Piano lupo va rivisto e bisogna prevedere il contenimento".

Nuove segnalazioni di attacchi alle greggi: questa volta a Roselle e Arcille

Nuove segnalazioni di attacchi alle greggi: questa volta a Roselle e Arcille

"Altri due attacchi dei predatori ai danni degli allevatori, uno di Roselle e l’altro di Arcille".

E quanto segnala Mirella Pastorelli, presidente del Comitato pastori d’Italia, secondo la quale "la situazione si sta facendo sempre più gravosa sia per gli allevatori che per gli agricoltori".

"Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova il mondo agricolo e gli allevamenti per mancanza di acqua – dice Pastorelli –. Problema spesso portato all’attenzione delle istituzioni, attraverso richieste importanti come la costruzione di invasi idrici o la dissalazione: tante richieste poche risposte. Ad aggiungersi al problema idrico, il problema gravoso delle predazioni. È un periodo in cui i lupi sono aumentati in modo esponenziale, testimone oculare è l’allevatore che ha subìto la predazione, ne ha contati 15 . Un numero spaventoso, che deve mettere in guardia chi ama avventurarsi nelle campagne. La predazione dell’azienda di Roselle riguarda una pecora di 90 chilogrammi, lasciando l’allevatore sgomento sia per la mole dell’ovino che per l’ingente danno subìto, mentre la predazione all’azienda dell’Arcille riguarda dieci pecore: un danno che ha messo a dura prova l’allevatore, il quale sta pensando di chiudere l’azienda. Una situazione desolante , che sembra non importare a nessuno, oppure pur di non trovare soluzioni al problema, cercano di calmare gli allevatori elargendo indennizzi. Gli allevatori ribadiscono che non vogliono assistenzialismo, ma la possibilità di lavorare tranquillamente. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin si pronunci su questo argomento, riveda il Piano lupo e lo modifichi tenendo conto del lavoro che stanno facendo gli allevatori. Serve un Piano lupo con il contenimento in modo da organizzare piani nazionali di gestione della specie, tenendo conto soprattutto delle zone in cui viene praticata la pastorizia. È arrivato il momento di smetterla di parlare sia di convivenza tra lupo e pecora, utopie dei salottieri che vedono la campagna solo ne libri".