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Marco Carnesecchi. Tagliatelle, scudetto e Nazionale: "Non ditemi che sono forte...»

La Nazionale che è il sogno di Marco bambino. I famigliari che lo riportano sempre con i piedi per terra....

Riminese, classe 2000, Marco Carnesecchi ha dato i primi calci a un pallone nel Bellariva da bambino e giocava a centrocampo. Poi il passaggio al Cesena

Riminese, classe 2000, Marco Carnesecchi ha dato i primi calci a un pallone nel Bellariva da bambino e giocava a centrocampo. Poi il passaggio al Cesena

La Nazionale che è il sogno di Marco bambino. I famigliari che lo riportano sempre con i piedi per terra. La sua Atalanta... Il momento d’oro di Marco Carnesecchi è sempre più d’oro. Ventiquattro anni, una carriera esplosiva e la voglia di restare sempre lo stesso, quel ragazzo di Rimini al quale basta un ’Non fare il patacca’ per abbassare subito la cresta. Tanto da non volere nemmeno sentirsi dire che a grandi falcate, oggi, è il miglior portiere italiano. "A chi lo pensa chiedo di non dirmelo – rivela in una lunga intervista sulla Gazzetta dello Sport – E comunque così si sta fantasticando un po’ troppo. Ci sono portieri di grandissimo livello e quando è così conta anche come va il campionato. A Rimini mi direbbero: ’Ne devi mangiare ancora di tagliatelle’".

Una crescita esponenziale in campo, ma anche fuori dal campo. Come uomo. "Lo devo ai miei nonni, ai miei genitori e a Valentina, la mia compagna che mi sopporta senza parlarmi di calcio. Sono romagnoli nature come me; se corro il rischio di scantonare gli basta dirmi ’Non fare il patacca’, che nel nostro dialetto significa più o meno ’il pirla’. È il loro modo per ricordarmi che se metto un piedi in fuorigioco, sono cavoli miei...".

Prima della scorsa estate il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e l’assessore allo sport Michele Lari lo avevano ricevuto in Municipio. Un riconoscimento per i risultati conquistati con il suo club durante la scorsa stagione: il quarto posto in campionato e la vittoria in Europa League. "Orgoglio riminese – disse allora il primo cittadino – la sua clamorosa carriera ogni anno di più ci fa stupire. Bisogna sempre darsi grandi obiettivi e Marco lo sta facendo nel modo migliore". Una stretta di mano, quella con Sadegholvaad, che Carnesecchi attendeva da tempo. "Finalmente conosco il sindaco di persona – disse – per un riminese doc come me non può che essere motivo di orgoglio – Quando ne ho la possibilità cerco sempre di ritornare a Rimini. Questa è casa".

Per tornare a casa, comunque, ancora c’è tempo. A Bergamo Carnesecchi ha ancora qualcosa di bello da fare. "È’ fondamentale non pensare allo scudetto – testa bassa e pedalare – perchè pensarci ti porterebbe via troppe energie". E la Nazionale? "È un sogno, ma non un’ossessione e le scelte non si discutono. Si accettano".

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