Roberto Stellone lo ricorda bene un derby tra Rimini e Vis Pesaro, quello dello scorso campionato al ‘Neri’ perso dai suoi. "Era la mia prima partita – dice – a livello mentale è stato pesante, perché in pochi minuti siamo passati da una possibile vittoria (il palo di Di Paola, ndr) a una sconfitta ingiusta, con quel gol viziato da un fallo evidente. Ma quello è il passato e noi dobbiamo pensare all’oggi". Un oggi, molto diverso da ieri. "Quella di Buscè è una squadra che gioca bene, costruisce dal basso, palleggia molto – dice il tecnico della Vis –. Cerca di chiamarti fuori per poi andare a verticalizzare. Dovremo essere bravi a pressare, non perdere la pazienza, compattarci quando serve anche in dieci dietro alla palla". Con il giusto atteggiamento. "Determinazione e grande attenzione su tutto – predica Stellone –. Poi, come sempre, saranno i duelli individuali a decidere".
Il tecnico vissino non rinuncia ad alcuna delle sue frecce e annuncia la formazione: Pucciarelli si riprende il suo posto nel mezzo, Di Paola torna trequartista, Okoro affianca Nicastro e Cannavò torna a giocare a tutta fascia. Nei fatti tre punte e un trequartista, ovvero la volontà di far male a una delle difese meno perforate. In difesa, assente Palomba per gli acciacchi post Ascoli (andrà in panchina), conferma per Tonucci, con il rientrante Coppola e Bove ai lati. Assenti i soliti Neri, Antolini e Busato, oltre a Molina che non ha ancora ricevuto l’okay dai medici. Il recupero di Pucciarelli sollecita Stellone a un ringraziamento particolare allo staff sanitario ("L’hanno rimesso subito in sesto") e garantisce alla Vis l’equilibrio per giocarsela col solito coraggio. "Perché se noi dovremo prestare la massima attenzione, anche loro dovranno preoccuparsi di noi". Obiettivo chiaro: "Dare gioia ai nostri tifosi (che al ‘Neri’ saranno oltre 500, ndr), riprenderci i punti che ci sono stati tolti nelle ultime due giornate. Quel rigore concesso all’Ascoli è qualcosa di incredibile. A noi, che siamo la squadra che più frequenta l’area di rigore avversaria, ne hanno negati di ben più evidenti". Infine uno sguardo al futuro immediato: "Le prossime due gare ci diranno se possiamo ambire a qualcosa di diverso". Buscè non lo dice, Stellone sì.
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