La partecipazione all’evento ha già i contorni dell’impresa, figuriamoci se a correre è una super atleta come la riminese Federica Moroni. Si corrono oggi i Campionati Mondiali della 100 chilometri in India, a Bangalore, e al via sono attesi otto atleti italiani.
Nell’edizione numero 32 dell’evento, la squadra azzurra ha a disposizione tre uomini e cinque donne. Per Moroni un’altra sfida importante dopo che nel corso dell’anno ha già riscritto il record italiano con il tempo di 7 ore 27 minuti e 50 secondi. Una competizione che si preannuncia ad alto grado di difficoltà, non solo dal punto di vista tecnico.
Dall’India è proprio Moroni a confermarlo: "Le condizioni purtroppo sono peggiori di quanto pensavamo – dichiara l’atleta riminese –. Ci sono 30 gradi con un tasso di umidità superiore al 90%. Andranno aggiunti più o meno venti minuti, rispetto alle tempistiche che avevamo previsto. Le condizioni sono estreme e credo che partiremo con prudenza con l’obiettivo primario di portare a casa la gara senza crolli o abbandoni. Poi vedremo cosa potrà accadere".
Il gruppo azzurro è comunque solido e pronto a una buona prestazione. Con Moroni, che è capitano, anche la marchigiana Silvia Luna (Recanati), la piemontese Ilaria Bergaglio (Novese), la friulana Serena Natolini (Esercito – Paracadutisti) e la lombarda Eva Grisoni (Paratico). Tra gli uomini, in gara il veronese Massimo Giacopuzzi (Us Dolomitica), il goriziano Alessio Milani (Monfalcone) e il brianzolo Simone Pessina (Stars).
"Siamo molto affiatate e l’idea era di fare la gara insieme – spiega Moroni -, poi abbiamo fatto dei ragionamenti anche in considerazione delle condizioni ambientali. Stiamo tanto assieme e ci siamo divertite. Il traffico è pazzesco, attraversare la strada è impossibile e l’esempio è che, pur prendendo un’ape, ci abbiamo messo due ore a fare 10 chilometri. Siamo andate a vedere il campo gara".
E lì è arrivata un’altra sorpresa. "Il percorso non è piatto, ma tutto mosso. Sarà dura, ma naturalmente ci proveremo. Le squadre più forti? Sicuramente il Giappone e la Francia, ma anche la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non sono affatto male. Cercheremo di mettere insieme tutte le forze per fare una buona gara. Guardando positivo, perché si tratta di un’esperienza unica".
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