Rimini
1
Legnago
0
(5-3-2): Colombi; Cinquegrano (11’ st Bellodi), Megelaitis, Lepri, Longobardi, Semeraro; Piccoli (39’ st De Vitis), Langella, Fiorini (21’ st Garetto); Accursi (11’ st Parigi), Ubaldi (21’ st Chiarella). A disp.: Vitali, Brisku, Falbo, Dobrev. All.: Buscè.
LEGNAGO (3-4-1-2): Rigon; Noce, Martic, Zanandrea; Muteba (27’ st Travaglini), Franzolini (34’ st Ibrahim), Viero (27’ st Pelagatti), Ruggeri; Bombagi (34’ st Demirovic); Basso Ricci (13’ st Rossi), Svidercoschi. A disp.: Toniolo, Berto, Ampollini, D’Amore, Maset, Ballan, Malumandsoko. All.: Contini.
Arbitro: Gerardo Simone Caruso di Viterbo. Assistenti: Luca Bernasso di Milano e Leonardo Mallimaci di Reggio Calabria. Quarto ufficiale: Cosimo Papi di Prato.
Rete: 28’ st Chiarella.
Note - Spettatori 2.458: 2005 abbonati e 453 paganti. Angoli 8-4. Ammoniti: Martic. Recupero 0’ pt e 4’ st.
Finisce che il Rimini si prende tutto. A fatica, ma si prende tutto contro un Legnago poco più che volenteroso. La sbroglia Chiarella nella ripresa con quel gol che vuole dire seconda vittoria al ’Neri’ della stagione. Detta così, sembrerebbe essere stato tutto facile. Così non è stato. Anche perché, pronti via, pure Buscè ci mette un po’ del suo, assenze permettendo, per rendere la strada in salita. Decide che è il momento di Accursi in attacco, al fianco di Ubaldi. Debutto dal primo minuto per il riminese. A sorpresa non c’è Garetto, e nemmeno De Vitis in quella difesa che il tecnico campano riconferma quasi in blocco. Con il solo Semeraro al posto di Falbo sulla sinistra.
Il Rimini crea qualcosa, ma rischia di più contro il fanalino di coda del girone B. Perché Colombi si deve difendere dalle avanzate di Bombagi e Martic, ma anche dal colpo ravvicinato ’amico’ di Cinquegrano. Dall’altra parte l’avvio è promettente con il colpo di testa di Lepri, quello di Longobardi e il tiro di Langella. Ma nulla di fenomenale. L’inizio ripresa è più arrembante. E il Rimini fa tutto con la testa. Nel senso che l’occasione per sbloccarla ce l’hanno nell’ordine, sempre di testa, due volte Accursi, una Parigi, poi Bellodi.
Tutto questo dopo la stoccata iniziale di Semeraro, fuori di poco. La pressione cresce e Buscè pesca dalla panchina i pezzi da novanta. Finalmente, sussurra qualcuno in tribuna. E prima della mezz’ora i biancorossi la sbloccano. Con la zampata di Chiarella, da due passi, quella che fa crollare il muro del Legnago. Ci sarebbe anche tutto il tempo per arrotondare. Parigi ci va vicino, ma non centra il bersaglio. Allora, c’è da soffrire fino all’ultimo secondo del quarto minuto di recupero. Perché servono i guanti di Colombi per frenare Martic, velenoso su punizione. Poi il triplice fischio e il sospiro di sollievo.
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