Rimini, 14 maggio 2021 - Nemmeno Stefano Bonaccini vuol sentire parlare di primarie a Rimini. "A Bologna è diverso, e io sto con Lepore. Ma a Rimini queste sono primarie più del Pd che di coalizione, e con il clima che si è creato si rischia grosso alle elezioni. Ricordiamoci cosa è successo qualche anno fa a Riccione...". Il presidente della Regione ha affrontato la questione della candidatura del centrosinistra stamattina alla Fiera, a margine della visita all'hub vaccinale insieme al sottosegretario alla Sanità Pierpaolo Sileri.
Un intervento nelle ore in cui Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad, i due pretendenti, attendono di capire se si troverà davvero l'intesa su un terzo nome o se invece si affronteranno alle primarie. "L'amministrazione Gnassi - premette Bonaccini - ha lavorato molto bene, ce lo riconoscono anche i rivali. Non valorizzare questo giudizio positivo sarebbe un errore". Dopodiché, "per scegliere il candidato si possono fare le primarie o meno, ma il problema è il clima che si è creato. Ce lo ricordiamo com'è finita qualche anno fa a Riccione dove si immaginava di vincere a prescindere, e invece poi ha vinto il centrodestra".
Insomma, "se le primarie devono diventare l'elemento fratricida, di scontro è chiaro che si fa solo il gioco degli avversari. Di un centrodestra che non sa chi scegliere e attende i passi del centrosinistra". Quindi, secondo Bonaccini, "servirebbe una scelta che metta insieme e d'accordo. Se si va su una terza soluzione condivisa, forse è il modo per uscire uniti e compatti, costruire un centrosinistra largo ed anche civico". La strada è quella di un candidato civico, ma "sia chiaro. Ho grande stima di Emma, ha fatto parte della mia giunta, l'abbiamo convintamente proposta e poi eletta in assemblea legislativa. Ho grande stima di Jamil che è stato un componente di questa amministrazione che ha amministrato veramente bene Rimini".
Ma resta il fatto che le primarie tra i due lascerebbero ferite aperte nel Pd e nel centrosinistra, "con il rischio di perdere le elezioni. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico". Quindi "decidano a Rimini come fare, però decidano bene". E resta in campo, per questo, l'ipotesi della candidatura dell'avvocato Moreno Maresi.
Manuel Spadazzi