Sant’Agata Feltria (Rimini), 16 dicembre 2024 – Il sindaco, con fascia tricolore d’ordinanza, capeggia un gruppo di cittadini che protestano contro la decisione di Intesa San Paolo di chiudere a fine anno lo sportello. Che però è l’ultimo sportello bancario (e bancomat) del paese che conta 2mila abitanti, molti dei quali anziani.
La singolare protesta è andata in scena a Sant’Agata Feltria fino alle 17, orario di chiusura della filiale. Alle 11 di questa mattina il primo cittadino, Goffredo Polidori, si è presentato in banca, in piazza Garibaldi ma questa volta non per effettuare una operazione ma per una “occupazione” pacifica della sede locale di Intesa San Paolo.
"La direzione ha deciso di chiudere la sede a fine anno e portare via anche il bancomat. – è decisamente contrariato Goffredo Polidori – Siamo esasperati per questa situazione penalizzante nei confronti della montagna, che viene depauperata di servizi primari. Gli istituti di credito in Italia hanno chiuso 5.000 sedi in due anni, 1.500 solo nel 2024. Anche i cugini di Pennabilli hanno perso uno sportello ma da loro resiste un altro istituto di credito”.
All’ultima edizione della Fiera del Tartufo il presidente di RivieraBanca aveva manifestato l’interesse dell'istituto per aprire una filiale in paese ma a tutt’oggi non se n’è fatto nulla. “Chiediamo un provvedimento che freni l’emorragia di sportelli bancari almeno nei luoghi in cui è presente uno solo”, chiede il sindaco a nome dei cittadini. Attualmente la banca più vicina è a Novafeltria, a 13 chilometri di distanza.
“La chiusura rappresenta un grave danno per la nostra comunità, un ulteriore segnale di impoverimento dei servizi essenziali nei territori montani”, lamenta l’assessore al turismo Emanuel Peruzzi.
La protesta si è sviluppata in maniera civile all’interno dello sportello, il sindaco e una trentina di persone. Polidori ha avuto un colloquio telefonico con il direttore della filiale che ha assicurato la sua presenza in sede martedì. I dipendenti hanno espresso la loro solidarietà ai manifestanti, per la maggior parte anziani.
"Siamo uno dei comuni con età media più alta in provincia di Rimini, gli anziani non hanno assolutamente dimestichezza con home banking e servizi online – prosegue Peruzzi –. È fondamentale preservare i servizi bancari non solo per i nostri cittadini ma anche per l’intero tessuto sociale, economico e turistico dell’area. Rivolgiamo un appello alla banca coinvolta affinché riveda la propria decisione e chiediamo con forza alle istituzioni superiori di intervenire per garantire la continuità di servizi essenziali”. “Solo una mente diabolica può pensare di chiudere uno sportello in un comune di oltre 2.000 abitanti, con una unità produttiva come Indel con 500 occupati e manifestazioni fieristiche da quelle estive alla Fiera del Tartufo al Paese del Natale”.
La risposta della banca
“Le filiali in chiusura – spiega Intesa San Paolo – hanno un numero di operazioni medie inferiore alla metà della media nazionale: operazioni che sono per oltre il 96% eseguibili tramite Mta, ossia gli sportelli automatici evoluti. Quando una filiale viene accorpata, la continuità dei servizi e il rapporto con il cliente sono garantiti nella filiale accorpante, dove saranno trasferiti in automatico dalla banca tutti i depositi e conti con relative domiciliazioni di bollette e accredito di stipendi/pensioni”. La banca ricorda anche che è attiva la “filiale digitale, che risponde ai clienti dal lunedì al giovedì dalle 7 alle 24, il venerdì dalle 7 alle 22 e nel weekend e festivi dalle 9 alle 19”. Ci sono poi “App, home banking, sportelli automatici e punti Mooney, quest’ultimo comprende circa 45.000 tabaccherie e altri punti operativi in Italia dove si possono ricaricare le schede telefoniche, fare bonifici, pagare bollette, F24 e MAV e prelevare contante”.