MANUEL SPADAZZI
Economia

Dopo il caso Ariston, l’imprenditore Baldinini: "Putin non ci fa le scarpe. I russi sono nostri amici"

Lo storico calzaturificio ha un centinaio di negozi: "Niente rischio espropri"

Gimmi Baldinini

Gimmi Baldinini

Rimini, 2 maggio 2024 – Lui, che è stato in Russia anche di recente per controllare gli affari dei suoi negozi, ne è convinto. "Vladimir Putin non ci farà le scarpe. La nostra azienda ha sempre avuto un ottimo rapporto con il governo, non corriamo il rischio di espropri".

A parlare così è Gimmi Baldinini, 79 anni, presidente del gruppo Baldinini. Lo storico calzaturificio di San Mauro Pascoli (fondato nel 1910 dal nonno di Gimmi) vanta attualmente un centinaio di negozi in Russia, "molti dei quali direttamente gestiti da noi, di nostra proprietà".

Ma il gruppo Baldinini in Russia ha anche una società, una filiale di quella italiana, per la gestione delle sue attività a Mosca e dintorni.

Dopo quello che è accaduto con gli stabilimenti in Russia della Ariston e di un’altra ventina di aziende europee, nazionalizzate dal governo Putin, non la preoccupa che la stessa sorte possa toccare anche alle sue attività?

"No, non credo proprio – risponde sicuro Baldinini - Noi abbiamo in Russia solo ed esclusivamente delle attività commerciali. Non facciamo produzione là, è un’idea che non ci ha mai sfiorato: servirebbero anni per avviare uno stabilimento per la produzione di scarpe del nostro livello. Quindi, il governo russo non avrebbe alcun motivo di

espropriare le nostre attività".

L’ambasciatore russo Alexey Paramonov ha ‘giustificato’ il provvedimento preso per la Ariston come «una risposta alle azioni ostili» dell’Italia. Davvero non ha alcun timore?

"Sono abbastanza sereno. Il governo russo è sempre stato

leale con noi, non ci ha mai messo i bastoni tra le ruote. Al contrario, abbiamo sempre trovato grande collaborazione e disponibilità. D’altra parte le autorità russe ormai ci conoscono bene, visto che siamo presenti da molti anni nel loro territorio".

Come vanno gli affari a Mosca e dintorni in questo periodo?

"I nostri negozi in Russia (molti dei quali si trovano a Mosca e a San Pietroburgo) stanno lavorando abbastanza bene, nonostante tutto. Vorrei dire che stanno lavorando benone, ma è chiaro che la guerra contro l’Ucraina ha cambiato un po’ tutto negli ultimi due anni. Prima finirà questa guerra e meglio sarà, per tutti. Anche per l’economia".

Le sanzioni alla Russia hanno avuto un impatto negativo sulla sua azienda?

"Assolutamente no. Ripeto, tutto sommato per noi gli affari in

Russia stanno andando abbastanza bene. L’economia russa

è forte e sta andando a avanti".