MANUEL SPADAZZI
Cultura e spettacoli

È morto Bruno Zanin: addio a Titta, l'attore protagonista di Amarcord

Lo scrittore e giornalista veneto aveva 73 anni. Da giovanissimo fu scelto da Fellini per interpretare il protagonista del film che gli valse il quarto Oscar

L'attore e giornalista veneto Bruno Zanin si è spento a 73 anni. Fellini gli diede il ruolo di Titta in Amarcord

L'attore e giornalista veneto Bruno Zanin si è spento a 73 anni. Fellini gli diede il ruolo di Titta in Amarcord

Rimini, 9 luglio 2024 - Se ne è andato in silenzio, nella sua casa tra i boschi a Domodossola. E' scomparso domenica mattina, all'età di 73 anni, a causa della malattia che lo aveva colpito da poco, l'attore e giornalista veneto Bruno Zanin. Ma per tutti resterà sempre il Titta di Amarcord.

Zanin, giovanissimo, fu scelto da Fellini per interpretare il protagonista del film che gli valse il quarto Oscar (come migliore pellicola straniera). "Mi presentai a Cinecittà per accompagnare un amico che faceva la comparsa per un film western e mi intrufolai ai provini per Amarcord. Fellini mi notò e affidò subito la parte". Così Zanin debuttò al cinema. Grazie a Fellini interpretò ruoli in molti altri film, lavorò a teatro con Giorgio Strehler e altri registi. Ma nella sua intensa e travagliata vita Bruno è stato anche scrittore, giornalista, reporter di guerra dalla Bosnia, e molto altro.

A Rimini negli ultimi anni era tornato diverse volte: lo invitavano per parlare di Amarcord e di Fellini. "Fellini mi ha cambiato la vita, nel bene e nel male", ha detto Zanin in più di un'intervista. I due figli Francesco e Fiorenzo hanno comunicato sui social che ci sarà una cerimonia semplice per lui: il suo corpo poi verrà cremato. Così il Comune di Rimini, che lo aveva coinvolto in varie iniziative, lo ricorda in queste ore: "La storia di Bruno Zanin è la storia di come un attore scelto per caso, dopo un provino improvvisato e fortuito, finisce per diventare il protagonista di un film capolavoro, premio Oscar, che ha segnato la cinematografia mondiale. Ed è anche la storia di un uomo - con una difficile infanzia alle spalle, uno spirito ribelle e una vita tumultuosa, diventati poi anche un romanzo autobiografico (in cui racconta degli abusi subiti da un prete in collegio quando era ragazzino), che nell’esperienza sul set di Fellini trova la svolta di una vita, pur finendo legato indissolubilmente ad un personaggio che col passare degli anni era diventata una gabbia a volte un po’ troppo stretta. Una gabbia da cui ha tentato di fuggire, pur non dimenticando mai di sottolineare la gratitudine nei confronti di Fellini, a cui restò sempre legato. E così Rimini e chiunque ami Fellini e Amarcord, non potrà che provare gratitudine pensando a Zanin e a quel suo personaggio a cui siamo sentimentalmente così profondamente legati e che sicuramente non dimenticheremo”.