Rimini, 23 agosto 2024 – Nell’estate del 1987, il giorno dopo Ferragosto, in alcune banche di Misano si presentarono un po’ di persone con dei biglietti da un dollaro: volevano sapere se erano veri. Avevano trovato delle banconote nei loro terreni, un bel mistero.
Che aveva però una spiegazione: proprio il 15, alla discoteca Byblos, si era tenuta una delle feste più incredibili di sempre, Il colore dei dollari: per organizzarla erano stati stampati dollari finti, ma erano anche stati reperiti 7mila dollari veri in taglio da uno e poi fatti cadere da un elicottero sopra il club. Feste così sono oggi impensabili, sarebbero pure fuorilegge, il divertimentificio non esiste più – il clou è stato dal 1987 al 1997 –, ma il riminese Davide Nicolò, oggi 57 anni, il più grande direttore artistico e pr del periodo (lavorò anche per Paradiso, Pineta, Cocoricò, Villa delle Rose, Baia Imperiale), ideatore di quel party epico, è ancora sulla scena romagnola, a modo suo. E domani – ora aperitivo, dalle 19.30 circa – sarà al Cafè del MarKet43 in viale Regina Elena a Rimini, con la console tra le cassette di frutta e verdura. Scenario ideale per il suo sound “di tutto un po’p”.
Davide Nicolò, che posto è il Cafè del MarKet che sa un po’ di Cafè del Mar?
“È il prolungamento dello storico Mare Market, il più vecchio della Riviera, esistente dagli anni ’50, che apre la mattina e chiude verso mezzanotte. Nella parte esterna coperta, ci sono frutta e verdura e lì accanto Saura Pacassoni, la mia amica proprietaria che ha girato tutti i più bei locali da Ibiza a New York negli anni Ottanta, sei anni fa ha deciso di aprire un chiringuito, gestito col figlio Alessandro, dove è posizionata la console”.
Per lei che suona una sorta di macedonia musicale, la postazione è perfetta.
“Sì, dai classici estivi di tutti i tempi a Raffaella Carrà e Ornella Vanoni, passando per la house e l’elettronica, fino ad arrivare alle hit estive 2024, non mi nego nulla. È trash balneare! E dire che quando lavoravo nel mondo della notte l’unica cosa che non facevo era il dj. Iniziai negli anni Dieci del Duemila, quando mollai quel mondo, dopo che mi ero trasferito a Milano e facevo il manager di un po’ di vip. Ogni tanto prendevo e andavo al Big Sur di Formentera a suonare, dove hanno inventato gli aperitivi sulla spiaggia”.
Come faceva ad avere i personaggi più belli nei suoi locali?
“Perché lì succedevano le cose più belle e tutti volevano esserci. Gratis. A quei tempi il Byblos portava Grace Jones (foto) a suonare. Al Cocoricò, dove iniziai a lavorare nel 1990, ogni sabato veniva Jean Paul Gaultier a guardare lo splendido pubblico che animava la sala, si ispirava per i suoi capi. Basti pensare che Dean e Dan Caten, poi divenuti famosi col marchio Dsquared2, dal ’90 al ’92, gli anni più hot, facevano le drag queen gemellari al Cocoricò. E sempre nel 1990 Lucio Dalla girò qui Denis e poi Attenti al Lupo…”.
Anche Pier Vittorio Tondelli è stato un suo fan? “Diceva di me: “É lontano dal mondo in cui vive, quanto può esserlo un chimico industriale da quelle casalinghe che usano il suo detersivo“. Generavo quel mondo, ma non ne seguivo lo stile di vita da sballo”.