Via libera alle vongole. È arrivata dall’Unione europea l’attesa autorizzazione alla pesca di molluschi anche sotto misura, con diametro inferiore ai 25 millimetri, fino al 2030 compreso. Le vongole tipiche, tra l’altro, dell’Alto Adriatico. La pesca delle quali negli anni scorsi era stata interdetta, scatenando le proteste delle 36 barche iscritte nel Riminese al Consorzio. Che aveva ottenuto alcune deroghe di durata triennale, dal 2017 ad oggi.
"Quello che siamo riusciti a dimostrare commissionando studi scientifici a livello universitario – spiega il presidente Michele Castelluccia – è che il limite alla crescita delle nostre vongole, che non arrivano mai ai 25 millimetri prescritti dalla normativa generale, sono endemici. Ossia legati alle caratteristiche del mare Adriatico. Le vongole non crescerebbero di più neppure se lasciate dove sono. Quindi gli organismi europei hanno riconosciuto che non vi è alcun danno potenziale alla fauna marittima nel procedere con la pesca".
Nella relazione della 78esima riunione plenaria dello Stecf (Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca) non ci sono rilievi sulla ’raccomandazione congiunta’ avanzata dalla direzione generale della Pesca del ministero dell’Agricoltura italiano – per la deroga della taglia minima della vongola pescata nei nostri mari. "Anzi, il Comitato scientifico – osserva Castelluccia – nelle proprie conclusioni ha lodato lo Stato italiano per la completezza delle informazioni presentate".
Il Comitato – un organismo dell’Ue, cui ora spetterà di formalizzare la decisione – considera plausibile una valutazione quinquennale degli effetti sugli stock di vongola nell’Adriatico".
Una grande boccata d’ossigeno per i pescatori di molluschi. E per le tavole dei romagnoli. "L’Organismo nazionale di programmazione dei Consorzi – afferma il direttore Walter Graziani – seguirà con scrupolo il percorso procedurale presso le istituzioni comunitarie".
Sono una novantina gli addetti del settore vongole nel Riminese, per un giro d’affari di alcuni milioni di euro (in media 100mila euro a vongolara all’anno di fatturato). "Attualmente siamo in fermo tecnico volontario – aggiunge Castelluccia –. E’ iniziato il 18 aprile, e proseguirà fino al 18 maggio". Ma non sono tutte rose e fiori. Continua infatti la guerra delle vongole sul riconoscimento Igp, chiesto al minis tero dai pescatori marchigiani dell’associazione ’Purassa’, con sede a Fano. "Se passasse si escluderebbe in futuro il riconoscimento di ulteriori Igp alla vongola romagnola – chiosa Castelluccia –. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali di presentare al ministero un’opposizione al riconoscimento stesso".
Mario Gradara