
I due rapinatori sono stati arrestati dai carabinieri
È arrivata la richiesta di un giudizio immediato nei confronti di due persone, un uomo e una donna di 41 e 42 anni, indagati per il reato di rapina in concorso poiché ritenuti gli autori di un colpo compiuto prima adescando la vittima su un sito di incontri e, poi, spogliandola nel retro di un’auto posteggiata in un parcheggio di Bellaria Igea Marina per sottrarle ogni valore. Lui, un cesenate di 41 anni, non era nuovo a compiere rapine con queste modalità: attirando nella trappola le proprie vittime sotto la promessa di facili prestazioni sessuali per poi, in un luogo appartato, approfittare per picchiare i malcapitati e derubarli. L’uomo, infatti, si trova già in carcere a Rimini proprio per una rapina aggravata contestatagli nei confronti di persone omosessuali che il 41enne avrebbe adescato sempre su una app di incontri per poi rapinarli.
Questa richiesta di giudizio immediato però, arriva per l’indagato e per una sua complice, con la quale non avrebbe adescato persone omosessuali bensì eterosessuali, ricorrendo proprio alla donna riminese senza fissa dimora di 42 anni come ’esca’. L’indagata era già stata fermata e trasferita in carcere il mese scorso, al culmine delle indagini compiute dai carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Rimini Luca Bertuzzi, che ora ha chiesto per entrambi il giudizio immediato.
Nello specifico, la rapina contestata ai due complici risale al 28 gennaio di quest’anno, quando stando alle ricostruzioni la donna 42enne avrebbe adescato la propria vittima su un sito di incontri. Con l’uomo era stato quindi programmato un incontro sessuale in un parcheggio adiacente al parco che costeggia via Andrea Costa a Bellaria, vicino al centro ’Il Planetario’. Qui però, dopo essere salita sull’auto della vittima con essa si era spostata nel retro del veicolo findendo di voler appunto consumare il rapporto pattuito. È stato però a questo punto che a palesarsi sarebbe stato anche il complice cesenate di 41 anni, il quale, inscenando un atto di finta gelosia, ha dunque estratto dalla tasca un coltello con il quale avrebbe minacciato la vittima dicendogli di consegnargli tutto quel che aveva con sé. Allora, per timore di essere accoltellato dal 41enne, la vittima avrebbe eseguito un prelievo con il bancomat, il tutto con il coltello puntato contro. Così la vittima si sarebbe recata a uno sportello vicino ’scortata’ dalla complice del 41enne, per prelevare un totale di 550 euro poi consegnati ai due banditi. Non contenti, i due indagati avrebbero poi preso dall’auto dell’uomo anche l’unico oggetto di valore individuato, ossia una cassa bluetooth per la musica, prima di scomparire nel buio abbandonando la vittima in strada. Una volta denunciato tutto ai carabinieri però, sono così cominciate le indagini che hanno portato i militari sulle tracce del 41enne prima e della sua complice poi.