REDAZIONE RIMINI

Violenza sessuale a Cattolica: indagini preliminari e test di laboratorio cruciali

Due lavoratori stagionali accusati di violenza sessuale su una turista svizzera a Cattolica. Indagini in corso

I carabinieri avevano ricostruito la vicenda grazie anche a delle intercettazioni telefoniche

I carabinieri avevano ricostruito la vicenda grazie anche a delle intercettazioni telefoniche

Rimini, 20 dicembre 2024 – Hanno sempre respinto l’accusa di violenza sessuale, spiegando che quel giorno loro si erano limitati a prestare soccorso ad una ragazza - trovata a vagare in stato confusionale in mezzo alla strada sotto il sole rovente - accompagnandola in una camera dell’albergo e aiutandola ad andare sotto la doccia. Lei però aveva presentato una denuncia, a carico di ignoti, per violenza sessuale.

A finire nei guai – per quella presunta aggressione, che sarebbe avvenuta in uno staff-hotel di Cattolica lo scorso luglio - erano stati due lavoratori stagionali, un pizzaiolo di 59 anni di origine egiziana e un cameriere italiano di 48 anni. I carabinieri avevano ricostruito la vicenda grazie anche a delle intercettazioni telefoniche che l’estate scorsa avevano portato al fermo dei due indiziati (poi scarcerati). Questi ultimi hanno sempre negato ogni addebito. Nel frattempo le indagini preliminari, condotte dal sostituto procuratore Annadomenica Gallucci, si avviano alla conclusione: la posizione del pizzaiolo e del cameriere potrebbe presto aggravarsi a seguito dei test di laboratorio.

Gli esami avrebbero infatti evidenziato la presenza di Dna, riconducibile ad entrambi gli indagati, nelle parti intime della presunta vittima, una turista svizzera di 30 anni in vacanza nella Regina insieme al fidanzato. La vicenda risale al pomeriggio del 15 luglio scorso. La giovane svizzera è in spiaggia insieme al compagno. Ad un certo punto, dice di voler andare in hotel a risposarsi. Da quel momento in poi la turista non ricorderà più nulla e tutti i fatti successivi saranno avvolti nel buio più completo. Inizia, con ogni probabilità, a vagare per le strade di Cattolica. Arriva nei pressi dello staff hotel e lì crolla sul marciapiede. Un uomo le si avvicina e inizia a parlare con lei, un altro (poi risultato estraneo ai fatti) chiama il 118. Quando l’ambulanza arriva, ad attenderla c’è il 48enne italiano. Chiede agli operatori di salire nella stanza dell’egiziano. Lì trovano la 30enne seduta per terra, completamente nuda, in uno stato di profonda confusione. Riesce solo a biascicare qualche parola, ma non ricorda nulla delle ore precedenti e non sa dire com’è finita fin lì. Viene portata in ospedale per essere sottoposta a test clinici.