Rimini, 28 novembre 2016 - «Mio marito mi maltratta da anni e sono finita anche al pronto soccorso dopo aver subito la sua rabbia». Una storia come troppe se ne sentono e se ne leggono con donne vittime della violenza di compagni, fidanzati e mariti nell’intimità delle quattro mura domestiche.
Ma quando gli agenti della questura di Forlì hanno iniziato a verbalizzare le parole della donna, una quarantenne che abita nel Cesenate, ma lavora a Rimini, hanno avuto un sussulto nell’ascoltare la professione di quello che veniva dipinto come un marito violento e manesco: maresciallo quarantenne dei carabinieri in servizio presso una stazione del Riminese.
«Sono sei anni che subisco le vessazioni psicologiche e fisiche di mio marito – ha spiegato - è arrivato a mettermi le mani più volte addosso. Non ce la faccio più a sopportare questa vita d’inferno».
Così sono subito iniziate le indagini della Polizia. Il maresciallo è stato iscritto nel registro degli indagati per maltrattamenti in famiglia. Le accuse che la moglie gli ha rivolto avrebbero trovato riscontro in almeno due circostanze: la professionista è finita due volte in pronto soccorso con prognosi di cinque e sette giorni: l’ultima volta ai primi di novembre.
Raccolti tutti gli elementi, la Procura di Forlì ha subito chiesto al gip di allontanare il maresciallo dall’abitazione che i due coniugi hanno nel Cesenate. E nei giorni scorsi il gip del tribunale forlivese ha emesso un’ordinanza di misura cautelare di allontanamento dalla casa di famiglia per il maresciallo dei carabinieri. Un provvedimento, come prevede la legge, per tutelare l’incolumità psicofisica della donna.
Eppure il sottufficiale dell’Arma viene descritto sul lavoro come integerrimo, professionale, un vero ‘carabiniere’ di una volta. Sarà la magistratura a stabilire se il maresciallo mostrasse due volti: il perfetto carabiniere in ufficio e l’aguzzino tra le pareti domestiche.