MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Violentata a dieci anni dallo zio: “Farò l’agente di polizia”

Abusava della nipote a casa sua: la baciava sulla bocca e le toccava le parti intime. L'uomo è stato condannato a 5 anni e mezzo e dovrà pagare 32mila euro di risarcimento alla ragazza e ai genitori. La madre della vittima: “Giustizia è fatta, ma quanto dolore”

La bimba di 10 anni è stata molestata dallo zio almeno due volte, la denuncia arriva anni dopo quando la ragazza ha una profonda crisi

La bimba di 10 anni è stata molestata dallo zio almeno due volte, la denuncia arriva anni dopo quando la ragazza ha una profonda crisi

Rimini, 15 settembre 2024 – Quelle violenze subite dallo zio resteranno una ferita indelebile, per sempre. Ma “mia figlia è una ragazza forte, ha reagito con coraggio – racconta la madre – Dopo quello che ha dovuto affrontare, ha deciso di fare il concorso per entrare in polizia per aiutare gli altri. Proprio come la polizia ha aiutato lei: gli agenti sono stati straordinari, professionalmente e umanamente”. È stata la squadra mobile della polizia di Rimini fare luce sulle violenze sessuali subite dalla ragazza (oggi 19enne), quando aveva solo 10 anni.

La Questora di Rimini: vorrei incontrarla

I fatti risalgono all’ottobre del 2015, ma la denuncia e le indagini sono scattate nel 2021, dopo che la giovane ha avuto una gravissima crisi a causa del trauma provocato dagli abusi. Martedì il tribunale di Forlì ha condannato, per violenza sessuale aggravata, lo zio della giovane, un artigiano 59enne che vive nel Riminese (ma all’epoca dei fatti risiedeva a Savignano) a 5 anni e 6 mesi. Inoltre l’uomo dovrà versare 20mila euro di risarcimento alla nipote e 12mila euro ai suoi genitori, tutti assistiti dall’avvocato Mara Calboli. “Questi anni sono stati un percorso di dolore e resistenza, ma finalmente giustizia è fatta”, dice la madre.

Almeno due gli episodi, entrambi nell’ottobre 2015, in cui l’uomo avrebbe abusato della nipote, che vive con la famiglia nel Riminese. All’epoca aveva soltanto 10 anni e frequentava abitualmente la casa degli zii, fermandosi di tanto in tanto a dormire da loro. Il primo abuso avviene una sera, mentre guardano insieme la tv: lui la bacia sul collo e la palpeggia nelle parti intime. Il giorno dopo lei si confida con la nonna, che sminuisce l’episodio riconducendo tutto a gesti di affetto dello zio. Il weekend dopo la nipote torna a casa degli zii, e succede di nuovo. Mentre guardano un film lui prima la bacia sulla bocca, poi le tocca il seno, la palpeggia, le toglie le mutandine e la bacia anche nelle parti intime. Il giorno dopo, salutandola, la bacia sulla bocca e le dice: “Ti aspetto tra una settimana con le calze della mamma. Ma non dire nulla: è un segreto tra noi”.

Lei è sconvolta. Capisce, nonostante l’età, la gravità di quello che ha subito. Ne parla ai genitori, che chiedono spiegazioni allo zio. Lui nega, ma la ragazzina conferma la sua versione. I genitori le credono: troppi dettagli, troppa angoscia nelle sue parole. La famiglia rompe i rapporti con lo zio ma non sporge denuncia, pensando così di evitare altri traumi alla bambina.

Lei, però, non dimentica. Non può dimenticare. Quell’incubo continua a tormentarla. Nel febbraio 2021, a 16 anni, un giorno si chiude in camera e non risponde più a nessuno per ore. Mamma e papà, temendo il peggio, chiamano il 118. I sanitari capiscono subito che qualcosa non va: la ragazza ha un peso di cui liberarsi. Viene affidata a un neuropsichiatra, a cui racconta tutto. La ragazza è presa in cura dagli psicologi. Nell’aprile 2021 lo zio viene denunciato e la Procura di Forlì apre un’inchiesta. Sul caso indaga la squadra mobile di Rimini.

Vengono sentiti tanti testimoni e lo zio, che nega di aver toccato la nipote. Ma la ragazza, nell’audizione protetta del 3 febbraio 2023, ripercorre per filo e per segno gli abusi che ha subito. E martedì arriva la sentenza di primo grado, con la condanna dello zio. Una sentenza, dice la madre della ragazza, “che per noi è stata come una carezza”.