REDAZIONE RIMINI

Rimini, vigili urbani in manette. "Botte e furti agli spacciatori"

L’inchiesta, arrestati 4 agenti della Municipale. Il Comune: saranno sospesi dal servizio

Tre dei quattro arrestati: da sinistra Guglielmo Parise, Gilberto Guidi e Massimo Vaccarin

Tre dei quattro arrestati: da sinistra Guglielmo Parise, Gilberto Guidi e Massimo Vaccarin

Rimini, 16 marzo 2018 -  Per molti anni sono stati il ‘Nucleo ambientale’ della Polizia municipale di Rimini. Dodici vigili urbani diventati investigatori, protagonisti di operazioni importanti, soprattutto contro gli spacciatori che avevano colonizzato parti della città. Ora si scopre che erano anche degli ‘sceriffi senza legge’. Tre di loro sono stati arrestati ieri mattina a Rimini dalla Guardia di finanza, un quarto è in Messico in vacanza, ma si dice pronto a costituirsi. L’ordinanza cautelare riguarda Guglielmo Parise, 57 anni, Massimo Vaccarini, 63, Giacomo Cilio, 48, e Gilberto Guidi, 56. Altri cinque colleghi sono invece indagati.Altri cinque sono indagati. La lista delle accuse è interminabile.

Secondo gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, si sarebbero intascati i soldi degli spacciatori che avrebbero dovuto sequestrare, avrebbero redatto verbali falsi, fatto sparire fascicoli. E quando hanno scoperto di essere nel mirino, hanno fatto a pezzi la tapezzeria delle auto di servizio che usavano, alla ricerca di microspie che hanno finito per trovare. L’indagine aveva preso l’avvio nel 2016, quando erano andati a perquisire la casa di uno spacciatore albanese. Avevano trovato coca e marijuana, ma anche 1.400 euro che non avevano sequestrato perchè era lo stipendio della fidanzata dell’arrestato. Ma nonostante il verbale di restituzione redatto e firmato, di quei soldi non si era trovata traccia, così come di un paio di occhiali firmati e di un portafoglio.

La ragazza albanese aveva alzato un polverone e si era rivolta a un avvocato. Era stata la stessa Polizia municipale a segnalare il caso alla Procura, giudicandolo sospetto. Un caso che si era rivelato poi una tempesta che avrebbe spazzato via l’intero Nucleo. Le Fiamme Gialle avevano sentito decine di persone, detenuti e non, tutti extracomunitari che avevano avuto a che fare con loro. I quali avevano confermato di come sparissero i loro soldi durante le perquisizioni, molte delle quali arbitarie, qualche volta erano 50 euro, altri mille-duemila, e dei pestaggi. Non si trattava di episodi saltuari, ma di un sistema. Nel 2016 il Nucleo era stato smantellato dal Comune, informato dell’indagine. Ieri mattina, gli arresti. 

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