Rimini, 17 novembre 2023 - Preso a pugni fuori dalla discoteca Frontemare di Rimini, dopo una discussione con un buttafuori che lavorava in 'nero' per il locale. Vittima di quell'aggressione, avvenuta l'11 giugno scorso, Giuseppe Tucci, 34 anni, vigile del fuoco in servizio all'aeroporto 'Fellini, originario di Foggia e padre di un bimbo, decedute nelle ore successive al pestaggio, originato da uno screzio per via di una ragazza.
A cinque mesi dei fatti, il sostituto procuratore Davide Ercolani ha chiesto il giudizio immediato per il buttafuori, Klajdi Mjeshtri, 28 anni, di origine albanese e residente a Fano, difeso dagli avvocati Massimiliano Orrù e Piero Ippoliti, detenuto in carcere a Rimini dal 12 giugno, giorno del decesso del vigile del fuoco.
Due le aggravanti contestate dalla Procura. La prima è la minorata difesa della vittima decisamente meno prestante fisicamente del buttafuori. Inoltre in base alla ricostruzione fatta dalla squadra mobile intervenuta sul posto, Tucci era trattenuto da due buttafuori che lo stavano allontanando dalla discoteca quando Mjeshtri aveva iniziato a colpirlo. Il pm Ercolani ha anche contestato una seconda aggravante che è quella dell'abuso di prestazione d'opera perché Mjeshtri aveva agito in qualità di addetto alla sicurezza del Frontemare.
Secondo quanto sostenuto da Mjeshtri, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, il pompiere lo aveva fortemente provocato infastidendo la fidanzata e poi con minacce ed insulti. Dopo i fatti, inoltre, ha raccontato di non essere scappato ma di essere rimasto sul posto ad attende il 118 e di essere andato in Ospedale ad accertarsi delle condizioni di Tucci. Il vigile del fuoco, che lascia i genitori, una compagna e un figlio adolescente, difesi dall'avvocato Marco Ferri sarebbe stato colpito più volte con calci e pugni ed è morto il giorno seguente il pestaggio.