Rimini, 30 settembre 2024 – Nuova udienza, con la formula del rito abbreviato, a carico del buttafuori albanese di 29 anni Klajdi Mjeshtri, accusato di avere ucciso a pugni il 34enne Giuseppe Tucci, vigile del fuoco, dopo una lite avvenuta fuori dalla discoteca Frontemare l’11 giugno 2023.
Stamattina, davanti al gup Vinicio Cantarini, sono stati ascoltati i tre testimoni chiave dell'inchiesta: due buttafuori in servizio nel locale e un amico dello stesso Mjeshtri, un ufficiale della Marina militare.
Il pubblico ministero Davide Ercolani, titolare dell'inchiesta, era affiancato da Matteo Signani, il pugile di Savignano campione europeo dei pesi medi, sottocapo della Guardia costiera, presente in aula in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria.
Il suo ruolo sarà quello di aiutare gli inquirenti a comprendere nel dettaglio la modalità - e le potenziali conseguenze - dei pugni che il buttafuori ha sferrato contro il vigile del fuoco.
Almeno nove, secondo la dottoressa Loredana Buscemi (consulente del tribunale), quelli inferti da Mjeshtri a Tucci. Pugni che sono stati descritti come simili a dei jab, e che avrebbero provocato la rottura dell'arteria vertebrale sinistra, portando Tucci a finire in coma, fino al decesso avvenuto a poche ore dall'aggressione.
In tribunale erano presenti anche i genitori della vittima, distrutti dal dolore: “Quella violenza è inspiegabile, nostro figlio non ce lo ridarà nessuno. Speriamo solo che la giustizia faccia il suo giusto corso”.