Rimini, 25 febbraio 2024 – Vietato parlare male del Comune. Sui social, sui blog e, più in generale, sul web. Arriva la stretta per i dipendenti di Palazzo Garampi, con le ultimissime modifiche introdotte al codice di comportamento.
Le novità sono state messe nero su bianco in questi giorni, e tra le principali c’è proprio l’uso dei social. Il Comune si è dotato anche di una social media policy , con un vademecum in cui detta le linee su immagini e contenuti diffusi sui profili social dell’amministrazione, presente su Facebook, Instagram, X Threads, Youtube e Linkedin. Anche nel vademecum si fa riferimento all’uso dei social da parte dei dipendenti sui loro profili personali. E questo perché ogni lavoratore del Comune "può essere comunque identificato, dagli altri utenti dello stesso social, come dipendente comunale e, come tale, deve impegnarsi a mantenere un comportamento corretto".
Lo deve fare "evitando di considerare lo spazio virtuale come privato, anche in quei contesti ‘chiusi’ (per esempio i gruppi di discussione, ndr)". Questo perché "i social network sono spazi pubblici e come tali vanno considerati".
È uno dei nuovi articoli del codice d i comportamento dei lavoratori del Comune (l’11 ter, che riguarda l’utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media ) a entrare nello specifico. "Nell’utilizzo dei propri account sui social media, il dipendente – recita il codice – utilizza ogni cautela, affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente al Comune di Rimini".
"In ogni caso – continua l’articolo 11 del codice di comportamento – il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine del Comune di Rimini o della pubblica amministrazione in generale". Chi lo fa rischia il procedimento disciplinare.
Prima di essere aggiornato, il regolamento è stato oggetto di discussione e confronto con i lavoratori. Ma "nessuno – spiega il dirigente al personale Alessandro Bellini – vuole mettere il bavaglio ai dipendenti. Sono norme a tutela dell’ente, dei lavoratori stessi, recepiscono le disposizioni in materia a livello nazionale". Bellini assicura che "non abbiamo avuto, di recente, casi di dipendenti che sui social hanno parlato male del Comune". Ma in passato "qualche caso c’è stato". Come quella volta che "un impiegato, su Facebook, ha attaccato i colleghi dell’ufficio viabilità dopo che era stata cambiata la viabilità nella zona dove abita".