REDAZIONE RIMINI

Viale Ceccarini, tabella di marcia. Si cerca l’impresa

Reso noto il bando per il rifacimento del ‘salotto’. A gennaio intervento da via Milano e piazzale Roma.

Un’immagine del progetto di restyling di viale Ceccarini

Un’immagine del progetto di restyling di viale Ceccarini

Poco più di 8 milioni di euro da spendere in quattro stralci per rifare completamente viale Ceccarini e una parte di viale Dante, all’interno dell’isola pedonale. Il bando è stato pubblicato e scadrà il 4 dicembre. Quel giorno si saprà il nome dell’impresa che a fine gennaio partirà con i lavori nel tratto compreso tra viale Milano e piazzale Roma. Con l’arrivo della prossima estate il primo tratto dovrà essere completato e gli operai lasceranno l’isola pedonale per tornare in ottobre e proseguire con un nuovo tratto. Questa la tabella di marcia secondo l’assessore all’Urbanistica Christian Andruccioli. "Si parte in gennaio e andremo a condividere con gli operatori i passi e le caratteristiche di quanto verrà realizzato". Questo sarà l’ultimo Natale con il ‘vecchio’ viale Ceccarini. Poi, passo dopo passo il centro cambierà faccia.

Intanto i problemi e le difficoltà delle attività, in principal modo i negozi, sono davanti agli occhi con periodi di chiusura settimanali sempre più ampi. Vetrine accese e aperte solo da venerdì a domenica è la scelta che stanno facendo sempre più commercianti. "Non entro nel merito di decisioni che spettano ai singoli – premette Maurizio Metto presidente del Consorzio di viale Ceccarini -. Ci sono oggettive difficoltà, soprattutto in questo periodo. Per il futuro ci aspettiamo avvicendamenti in centro con la chiusura di attività e l’arrivo di nuove vetrine. Difficile tuttavia che questo cambio avvenga alzando l’asticella della qualità. Sappiamo che il Comune si sta muovendo per arrivare a nuovi regolamenti, ma il percorso è lungo e servirà del tempo. Quello che si può fare e che cercheremo di fare è coinvolgere i titolari delle attività per mettere sul tavolo idee o nuovi modelli e forme di business che possano migliorare la situazione esistente".

Il rischio che le chiusure infrasettimanali abituino i clienti a evitare il centro durante la settimana è concreto anche per Mauro Bianchi, presidente di Riccione Intrattenimento. "Purtroppo il pericolo c’è. Ma va detto che non c’è imprenditore deciso a rinunciare a incassi certi. Se si preferisce chiudere è perché i costi superano quanto si potrebbe ricavare. Ci sono i costi del personale da tenere presente e soprattutto gli affitti troppo alti in centro. Il mondo è cambiato, gli affitti no. Ma sarebbe bene mostrare senso civico per evitare di spegnere il viale per più giorni, perché se la clientela si dovesse abituare, paradossalmente ridurremmo il periodo di lavoro e apertura del centro invece che allungarlo come tutti vorrebbero. Il centro deve lavorare almeno 300 giorni l’anno. Detto questo le aperture si possono modulare di giorno in giorno. Noi al Mammamia ci basiamo molto sui congressi. Questa settimana saremo sempre aperti".

Andrea Oliva