
Rimini, 28 marzo 2025 – Louis Dassilva temeva Pierina, o meglio, il fatto che la 78enne potesse assumere un investigatore privato per scoprire con chi la nuora intrattenesse una relazione extraconiugale. Il particolare sarebbe emerso ieri, nel corso della terza parte dell’incidente probatorio di Manuela Bianchi, davanti al giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini. Manuela Bianchi, assistita dall’avvocata Nunzia Barzan e con il supporto tecnico di Davide Barzan, si è sottoposta per il terzo giorno consecutivo al fuoco di fila delle domande del gip, del pm Daniele Paci e dei consulenti delle parti. La donna, che il 4 ottobre 2023 ha ritrovato il corpo senza vita di Pierina Paganelli, avrebbe fornito nuovi dettagli a carico del 35enne senegalese.

L’inquietudine di Louis Dassilva
Dassilva, difeso dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, ha sempre respinto le accuse, sminuendo la relazione avuta con la nuora della vittima. Le dichiarazioni di Manuela avrebbero dunque fatto emergere l’inquietudine di Louis Dassilva nei confronti di Pierina, la quale, secondo quanto riferito dalla nuora, aveva già fatto ricorso a un investigatore privato in passato, prima della separazione del figlio.

Caso Pierina: le intercettazioni ambientali tra Louis, Manuela e Loris
Al centro dell’interrogatorio di ieri le intercettazioni ambientali con Louis Dassilva, suo ex amante e principale indiziato per l’omicidio, e quelle con il fratello Loris. Intercettazione raccolte dagli investigatori durante la permanenza di Louis, Manuela e Loris nella sala d’aspetto della questura di Rimini, all’indomani del delitto. Lì, alla richiesta di rassicurazioni da parte di Manuela (“dimmi che noi non c’entriamo niente”), Louis, stando a un’intercettazione, avrebbe detto: “Non cambia nulla tra noi”. Una frase che ha destato dubbi e su cui ieri Manuela si è soffermata. Secondo gli avvocati della famiglia Saponi, Marco e Monica Lunedei, “l’interpretazione di quella frase è stata in linea con quanto la signora Bianchi ammette di aver taciuto”. Ovvero: il fatto di aver incontrato Louis la mattina del 4 ottobre, che l’amante gli avrebbe detto che c’era il corpo di una donna dietro la porta, di rimanere in silenzio e salire di sopra a chiamare il vicino moldavo.
Manuela Bianchi e il desiderio di giustizia
“Ad un certo punto i rischi per sé, per la propria famiglia - hanno aggiunto i Lunedei - il desiderio di giustizia per una donna a cui non ha mai voluto male, tutte queste emozioni alla fine hanno dato a Manuela la possibilità di trovare la strada della verità nonostante il lungo tempo in cui aveva custodito il segreto”. “Ci sono tantissimi aspetti discrasici che non tornano affatto nel racconto di Manuela - ha detto Roberta Bruzzone, consulente della difesa di Dassilva -. Oggi assistiamo ad una ulteriore evoluzione della versione di Manuela, guarda caso è andata a sistemare la questione cocci, una situazione che noi riteniamo incredibile. Il confronto con la Bianchi? Non vediamo l’ora di farlo, però non avremo messo mano su tutte le carte a disposizione, per evitare ulteriori colpi sotto la cinta”.