Imponente dispiegamento delle forze dell’ordine ieri a Pennabilli, per la presentazione del discusso libro del generale Roberto Vannacci Il mondo al contrario. L’incontro si è tenuto al teatro Vittoria, e fuori (almeno nella prima parte della serata) non ci sono state contestazioni. Blindato il centro storico di Pennabilli in tutte le vie d’accesso alla sala del teatro. Numerosi gli uomini della polizia di Stato con camionette e volanti, tra loro anche agenti della Digos. Una presenza massiccia, che ha scoraggiato sul nascere qualunque tipo di protesta. Un gruppo di giovani pennesi ha optato per una forma di dissenso "passivo", sedendosi ai tavoli di uno dei bar e occupandolo. Orizzonte Comune, gruppo di minoranza, aveva annunciato una forma di protesta "ma non durante la presentazione del libro di Vannacci", ieri ospite "nel teatro che ha ospitato anche il Dalai Lama". "È un onore venire in un posto dove è stato il Dalai Lama – ha risposto indirettamente Vannacci, prima di salire sul palco – Lui rappresenta una cultura, una religione e una civiltà. E paradossalmente anche io parlo di cultura e civiltà nel mio libro, in alcuni contesti potrebbero esserci perfino affermazioni condivise con quel che dice il Dalai Lama, ma non conosco il buddhismo". "Per me è bellissimo tornare in Romagna – continua il generale Vannacci – perché qui ho passato i primi cinque anni della mia vita". Non vuole invece esporsi troppo Adolfo Morganti, l’editore riminese che per primo ha voluto pubblicare il libro Il mondo al contrario: "Preferisco non parlare altrimenti sembra che sia io al centro dell’attenzione". Parola allora a Vannacci, accompagnato dal sindaco di Pennabilli Mauro Giannini, con il quale, al suo arrivo, ha voluto stringere le mano alle forze dell’ordine presenti. Pieno il teatro, dove lo attendeva una folla di spettatori. Fuori quasi 50 persone hanno seguito l’incontro dal maxi schermo.
Andrea G. Cammarata