Una ne pensa e cento ne fa Valerio Braschi. Dopo aver fatto parecchio discutere con la sua lasagna in tubetto, da servire come se fosse un dentifricio, il talentuoso chef di Santarcangelo si è spinto ancora più in là, osando nuovi esperimenti gastronomici ai fornelli di 1978, il ristorante di Roma che Valerio gestisce da un anno e mezzo. Già con la sua lasagna spalmabile, servita in tubetto e accompagnata dallo spazzolino da denti di pasta all’uovo e un delicato brodo di parmigiano da bere come fosse colluttorio, Braschi aveva osato molto. Ma non si è fermato lì. Il giovane vincitore di Masterchef nel 2017 si è inventato un aperitivo speciale, il bitter alle melanzane. Per farlo, ha preso spunto da un celebre piatto, ovvero il bignè ripieno di crema di melanzane, reinterpretandolo in una versione da bere. Finita qui? No. Valerio ha infatti ideato per il nuovo menu del 1978 un’altra creazione che è una sfida ai più tradizionalisti: la carbonara da bere. Avete capito bene. Per preparare la carbonara liquida lo chef ha distillato a bassa temperatura un preparato composto di zabaione e pecorino, brodo di pepe nero e crema di guanciale arrosto nelle giuste quantità proprio per ottenere il classico sapore della carbonara. Il risultato? "Ha il gusto della carbonara autentica con le stesse calorie di un bicchiere d’acqua", assicura Valerio. Bere per credere.
CronacaValerio Braschi continua a stupire in cucina con il bitter di melanzane e la carbonara... da bere