San Marino, 11 febbraio 2021 - Sarà decisa nella seduta che il governo sammarinese terrà lunedì, la data della seduta parlamentare che si svolgerà, comunque, durante la prossima settimana, durante la quale verrà votato il consenso o meno all'acquisto del vaccino russo Sputnik V. Sono passati 45 giorni da quanto, in Europa, sono iniziate le vaccinazioni contro il Covid, ma a San Marino non è arrivata ancora nessuna fiala nonostante gli accordi con l’Italia, prima verbali, poi sottoscritti l’11 gennaio, che prevedevano l’invio di 50mila dosi vaccinali per immunizzare 25mila persone.
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A questo punto il governo sammarinese, come annunciato dal ministro alla Sanità, Roberto Ciavatta, ha affermato di essere pronto a perseguire altre strade per l’approvvigionamento, ma chiede il consenso dell’aula parlamentare. Questo perché la scelta alternativa, prioritariamente vagliata, sarebbe quella che porta in Russia e al suo Sputnik V, non ancora approvato dall’agenzia del farmaco europea ma nemmeno da quella statunitense, nonostante il vaccino sia già usato in molti Paesi del mondo (in Europa lo ha già introdotto l’Ungheria).
Una decisione sofferta quella del governo sammarinese che ha sempre annunciato di voler seguire tutti i protocolli sanitari dell’Unione europea (pur non facendo parte della Ue) e per questo si è affidata all’Italia per la fornitura. Ma, a questo punto, non sembra esserci altra strada, considerato che San Marino non avrebbe bisogno di autorizzazioni non avendo una vera e propria agenzia del farmaco. Il via libera sanitario si baserebbe sugli studi presentati e approvati da altre autorità (come ad esempio quella russa). L’attesa infinita sta mettendo a dura prova medici, cittadini e governo.
Il personale sanitario sta provvedendo per conto suo alla vaccinazione fuori confine, attraverso l’aiuto dei vari Ordini ai quali sono iscritti. L’esecutivo è duramente attaccato dall’opposizione sui ritardi e i sammarinesi, a centinaia, hanno già firmato una petizione on line per chiedere al governo di cercare canali alternativi per la fornitura dei vaccini e non solo quello italiano che, al momento, non sta portando da nessuna parte. L’esecutivo, intanto, rigetta le accuse di immobilismo ma, secondo alcuni, starebbe rischiando la tenuta politica. L’arrivo dello Sputnik potrebbe essere risolutivo, visto che, considerate le piccole dimensioni dello Stato, la vaccinazione potrebbe essere eseguita sulla popolazione nel giro di brevissimo tempo: il personale è pronto e addestrato da tempo per le somministrazioni.