Uno Bianca, 30 anni dopo: "Un choc enorme per tutta l’Italia"

A trent'anni dall'arresto della banda Uno bianca, un evento di commemorazione a Rimini riunisce protagonisti e investigatori che svelarono la trama criminale dietro il terrore che colpì Emilia-Romagna e Marche.

Uno Bianca, 30 anni dopo: "Un choc enorme per tutta l’Italia"

Trent’anni fa, il 22 novembre del 1994, veniva arrestato Roberto Savi, agente della Questura di Bologna. Membro della banda

Trent’anni fa, il 22 novembre del 1994, veniva arrestato Roberto Savi, agente della Questura di Bologna. Qualche giorno dopo sarebbe toccato anche al fratello Fabio. Poi, via via, agli altri componenti della banda. Fu quella la svolta decisiva nel caso della Uno bianca, l’organizzazione criminale che tra il 1987 e il 1994 mise a ferro e fuoco Emilia-Romagna e Marche, lasciandosi alle spalle una lunga scia di sangue: 103 crimini (soprattutto rapine a mano armata), 24 persone uccise, 114 ferite. Per gli investigatori, Roberto e Savi furono i capi spietati di una banda di killer senza scrupoli. Entrambi vennero condannati all’ergastolo insieme al terzo fratello, Alberto, anche lui poliziotto, e a Marino Occhipinti. A trent’anni di distanza, il Sap (sindacato autonomo di polizia) organizza un evento di commemorazione che si terrà giovedì a partire dalle 9 all’hotel Ambasciatori di Rimini. L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Rimini, vedrà la partecipazione di Daniele Paci, il magistrato che coordinò l’indagine, di Luciano Baglioni, sostituto commissario della polizia di Stato in quiescenza, che ha avuto un ruolo cruciale nelle indagini al fianco del collega Pietro Costanza, Addolorata di Campi, la poliziotta ferita dalla banda nel 1987. A moderare l’evento sarà la giornalista Patrizia Lanzetti. "Difficile spiegare a chi ha meno di 30 anni quale fu l’impatto dell’arresto della banda della Uno bianca – ha ricordato il sindaco Jamil Sadegholvaad – e soprattutto è quasi impossibile descrivere lo sconcerto, lo sgomento di tutto il Paese nello scoprire come dietro al gruppo criminale che aveva insanguinato per 7 drammatici anni Rimini, la Romagna, un pezzo d’Italia, ci fosse anche chi portava una divisa. Fu uno choc enorme, quasi ‘la trama di un film poliziesco americano’ come si disse allora: sicuramente una tragedia moderna. La rivelazione e la cattura dei responsabili, 30 anni fa, avvenne grazie all’abilità, alla pazienza, alla competenza di uomini delle Istituzioni".