Un’altra Panda a fuoco. Il piromane torna in azione. Fiamme in via Cagni, passante in ospedale

Terzo incendio in quattro giorni: salgono a 5 le macchine danneggiate. Lievemente ustionato un uomo che ha tentato di spegnere il rogo.

Un’altra Panda a fuoco. Il piromane torna in azione. Fiamme in via Cagni, passante in ospedale

Terzo incendio in quattro giorni: salgono a 5 le macchine danneggiate. Lievemente ustionato un uomo che ha tentato di spegnere il rogo.

Un’altra macchina data alle fiamme, la terza nel giro di quattro giorni (la quinta in un mese). Sempre lo stesso modello: una Fiat Panda.

Gli ultimi tre episodi sono accomunati da modalità più o meno simili. Non si ferma l’escalation di incendi ai danni di auto in sosta attorno al centro storico di Rimini. Non si esclude che dietro i roghi possa nascondersi la mano di un piromane. Questa almeno è l’ipotesi che gli inquirenti stanno cercando di verificare dopo il nuovo raid incendiario, avvenuto ieri attorno alle 12.30 in via Cagni, una traversa della Marecchiese, a poche centinaia di metri in linea d’aria da via Matteo Tosi, dove si era consumato l’ultimo incendio, quello di sabato scorso. Anche in questo caso le fiamme si sono sprigionate dentro l’abitacolo di una Fiat Panda rossa posteggiata in strada e di proprietà di una donna che abita nella zona. In poco tempo il fuoco ha danneggiato la vettura. Un passante, notando il fumo che si propagava all’interno della Panda, è intervenuto dando l’allarme. Trovando la portiera sul lato del passeggero aperta, si è fatto passare una coperta bagnata e ha tentato in quel modo di domare le fiamme. Nel fare ciò, è stato investito dalla nube di fumo ed è rimasto leggermente scottato, tanto che in seguito è stato accompagnato in pronto soccorso per essere visitato, anche se al momento sembra escluso il pericolo di un’intossicazione o di gravi ustioni.

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco che hanno circoscritto il rogo impedendo che potesse propagarsi ulteriormente, insieme agli agenti delle Volanti e della squadra mobile di Rimini, oltre alla polizia scientifica. Anche in questo caso, come nei due episodi avvenuti la scorsa settimana, si ipotizza che qualcuno possa essersi avvicinato alla macchina, riuscendo in qualche modo ad aprire la portiera sul lato del passeggero senza però scassinarla e senza nemmeno rompere il finestrino. A quel punto – stando ad una prima ricostruzione – avrebbe posato sul sedile un innesco formato da materiale accendifuoco (come quello che si usa per accendere barbecue, camini e stufe) o della carta incendiata, generando così una combustione lenta ma inesorabile che in poco tempo ha avvolto completamente l’abitacolo della Panda. Modus operandi che rispecchia quello dei due roghi che la scorsa settimana hanno danneggiato altrettante Fiat Panda, parcheggiate rispettivamente in via Matteo Tosi, nella zona del Villaggio Azzurro, e in piazza Guido Nozzoli, in via Circonvallazione Meridionale. Episodi risalenti rispettivamente a sabato e giovedì.

Non è da escludere un collegamento con altri due incendi, sempre ai danni di Fiat Panda, avvenuti un mesetto fa non lontano da via Rosaspina, quindi sempre alle porte del centro storico di Rimini. Il presunto piromane fino a qui ha sempre agito in pieno giorno, colpendo sempre lo stesso modello di auto, sfruttando forse qualche falla che gli permette di aprire con facilità le portiere. Le indagini proseguono a 360 gradi, grazie anche all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nelle zone degli incendi, e nessuna pista viene al momento esclusa.

La sequenza di roghi degli ultimi giorni riporta alla memoria quanto avvenuto nel febbraio del 2022, quando un senza fissa dimora di origine calabrese, nel giro di pochi giorni, aveva dato alle fiamme otto vetture. Nel marzo del 2023, il giudice monocratico di Rimini lo aveva condannato a due anni di reclusione.