"Non ho un’idea precisa su questo argomento perché da un lato può essere una cosa positiva, ma dall’altro no – spiega Domenico Quadrale -. Certo si può e si deve trarre un giovamento dalla tecnologia, usandola in una maniera educativa ed educante. Non nego però che il telefono sia anche una fonte di distrazione e una qualcosa che toglie la concentrazione verso lo studio". Poi Domenico riflette, provando ad abbozzare una soluzione al problema. "Invece di creare dei divieti che indignano i ragazzi e magari le loro famiglie, sarebbe più semplice trovare delle soluzioni alternative alla questione che deve essere prima di tutto vissuta come un’opportunità per il futuro e non come una cosa da cui allontanare".
CronacaUna distrazione per chi studia