MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Una comunità a rischio: "Il villaggio degli artisti può essere demolito". Mutonia adesso ha paura

Santarcangelo, i giudici accolgono il ricorso presentato dal vicino di casa. Il sindaco: "Faremo di tutto perché restino qui: sono parte di noi".

Santarcangelo, i giudici accolgono il ricorso presentato dal vicino di casa. Il sindaco: "Faremo di tutto perché restino qui: sono parte di noi".

Santarcangelo, i giudici accolgono il ricorso presentato dal vicino di casa. Il sindaco: "Faremo di tutto perché restino qui: sono parte di noi".

Che ne sarà ora, delle loro macchine sputafuoco? E di quelle gigantesche opere realizzate con carcasse di auto, pezzi di lavatrici e frigoriferi e vecchi rottami? Per i giudici del Consiglio di Stato, le opere dei Mutoid possono rimanere a Santarcangelo, dove gli artisti vivono stabilmente da 35 anni. Ma i Mutoid no. Perché le loro case, ricavate da vecchi camion e roulotte, sono "abusive" e pertanto "vanno demolite". Una sentenza shock, quella pubblicata l’altro ieri dal Consiglio di Stato, dopo l’udienza – discussa a dicembre – sul ricorso presentato da Giorgio Ricci, vicino di casa degli artisti. "Per noi questo è un colpo durissimo. Rischiamo di dover lasciare Santarcangelo. Perché le nostre case sono tutt’uno con le officine dove lavoriamo e le nostre opere...", dicono Andy Macfarlane, Nikki, Lupan (Lucia Peruch) e gli altri artisti. Che abitano e lavorano a pochi metri dal fiume Marecchia, in un’area che un tempo era una discarica e loro hanno trasformato in un vero e proprio parco artistico, visitato da migliaia di persone da tutta Italia e dall’estero.

La guerra legale tra i Mutoid e il vicino di casa si trascina da anni. Nel 2013, dopo le segnalazioni dello stesso Ricci, il Comune di Santarcangelo aveva fatto un sopralluogo al campo di Mutonia, accertando che 22 delle 27 piazzole con roulotte, container e vecchi camion trasformati in case, erano "abusive" e violavano le norme urbanistiche, considerando anche che l’area – per la vicinanza al fiume – è sottoposta a vincoli idrogeologici. Dopo quegli accertamenti l’amministrazione fu ’costretta’ a ordinare la demolizione degli abusi, ma contemporaneamente iniziò a lavorare con la Regione, la Soprintendenza e gli altri enti per regolarizzare Mutonia, una volta per tutte. Nel 2014 il campo dei Mutoid fu dichiarato "parco artistico" con uno speciale piano urbanistico e fu revocata l’ordinanza di demolizione. Ma Ricci non si è rassegnato. Ha fatto ricorso al Tar, ma nel 2020 i giudici l’hanno respinto. Si è appellato a al Consiglio di Stato, che invece gli ha dato ragione. Il Comune, scrivono i giudici, "non può consentire la conservazione di costruzioni abusive prive di qualsiasi valore artistico, oggetto dell’ordinanza di demolizione, che nulla hanno a che vedere con le creazioni degli artisti". Pertanto "non può realizzarsi con un parco tematico la sanatoria degli immobili abusivi".

In una parola: gli abusi, cioè le case degli artisti, vanno "demoliti". Rischiano di doversene andare gli abitanti di Mutonia. Dove vivono stabilimente oltre 20 persone: tra loro anche famiglie con bambini e l’ex vicesindaca Pamela Fussi. "Questo è un colpo durissimo per noi. Siamo distrutti. Tanti anni di battaglie e ora ci ritroviamo questa sentenza che azzera tutto – attaccano gli artisti – I presunti abusi sono le abitazioni che formano un unicum con gli spazi dove lavoriamo e il campo". I Mutoid, arrivati qui nel 1990 per uno spettacolo al Festival del teatro in piazza, da allora hanno messo le loro radici qui. "Ci sentiamo cittadini di Santarcangelo a tutti gli effetti (nel 2020 hanno avuto anche l’Arcangelo d’oro, massima onorificenza cittadina, ndr). Non vogliamo andarcene". Il loro avvocato, Stefano Valeriani, da ieri è al lavoro con il Comune e la Regione per trovare una soluzione. E il sindaco Filippo Sacchetti assicura: "Faremo di tutto per salvare la permanenza dei Mutoid. Sono un punto di riferimento per l’arte e la cultura del riuso. Rispettiamo la sentenza, ma restiamo fermi sulle nostre posizioni. Insieme a legali e tecnici lavoreremo per capire quali nuovi percorsi legislativi imboccare. Faremo in modo che la sentenza sia l’occasione per regolarizzare Mutonia". Molto dipenderà dalla Regione. L’area dove abitano i Mutoid è demaniale e data in concessione dalla Regione. Alice Parma, consigliera regionale Pd ed ex sindaca di Santarcangelo, promette "massimo impegno, insieme a tutte le istituzioni, per salvare i Mutoid".