Il tracollo di settembre. Doveva essere il mese per raddrizzare la rotta di una stagione che non aveva regalato molto sorrisi, soprattutto in agosto. Ed invece i segni meno si sono fatti pesanti. Nei dati ancora provvisori pubblicati sul portale statistica della Regione Emilia Romagna si nota come i turisti italiani hanno girato al largo della riviera in settembre. Solo a Rimini si registra un numero di arrivi italiani inferiore del 17,9% rispetto all’anno precedente. Riccione arriva a un -19,7%, Cattolica al -14,9%, Bellaria segna un -19,4%. L’unico segnale in controtendenza lo offre Misano che perde appena lo 0,9, pressoché stabile rispetto al 2023. Nel complesso Misano è l’unica località della riviera a far segnare un dato complessivo positivo con un +0,7% di presenze turistiche in settembre. Misano non perde, ma quest’anno poteva contare sul raddoppio della tappa della MotoGp, un’occasione eccezionale che tuttavia non è riuscita a dare un colpo di gas all’andamento del mese rispetto al 2023.
Tornando a Rimini il dato complessivo sulle presenze di settembre è di un -6,9% sul 2023. A limitare i danni sono stati ancora una volta gli stranieri. Le presenze giunte dall’estero nell’ultimo mese estivo sono aumentate dello 0,4%. A questo si aggrappa la presidente di Federalberghi, Patrizia Rinaldis per vedere l’unica nota positiva. "Il dato sugli stranieri ci dice che dobbiamo continuare a lavorare sui mercati esteri e sulle rotte dell’aeroporto. Purtroppo va sottolineato il dato relativo ai turisti italiani, in forte contrazione. Non è un problema della riviera, ma italiano. E’ necessario affrontarlo nell’impostare le strategie turistiche. Dobbiamo anche dire che nei primi quindici giorni del mese di settembre non siamo stati aiutati dal meteo e questo ha senza dubbio inciso, tanto che alcuni alberghi hanno chiuso in anticipo rispetto alla stagione precedente". Ad avere registrato il peggior risultato della riviera provinciale in settembre è il Comune di Riccione con un -8,8% rispetto all’anno precedente. In questo caso tutti i valori sono negativi, sia per i turisti italiani che per quelli stranieri in calo del 2,2% in termini di presenze sul 2023. Perde anche Cattolica segnando un meno 6,8%. Stessa situazione a Bellaria Igea Marina dove le presenze di settembre fanno segnare un segno negativo pari al 5,8%. In tutte le località a limitare i danni sono gli stranieri. A Misano sono aumentati addirittura dell’8,9%, segno che gli eventi internazionali ospitati hanno aiutato non poco. Spulciando tra i numeri c’è un altro elemento che fa storcere il naso alla presidente di Federalberghi, ed è quello della ricettività nell’extra-alberghiero in netta controtendenza rispetto al considerevole calo di presenze registrate negli hotel. A Rimini le presenze negli alberghi diminuiscono del 7,6% "mentre nell’extra-alberghiero crescono del 12,1%. E ci stiamo riferendo solo a quanto dichiarato perché non abbiamo idea del sommerso che ci può essere".
Gli albergatori da tempo sollevano il problema della ricettività fuori dagli hotel. Il Cin, il codice identificativo nazionale, è un numero che dovranno avere tutte le attività ricettive, dagli hotel agli affitta camere fino ai tanti appartamenti che si trovano in rete. Secondo Federalberghi oltre al Cin serviranno anche i controlli perché potrebbero esserci tanti alloggi occupati dai turisti che rimangono nell’ombra, senza pagare tasse. Intanto si manda in soffitta un’altra stagione balneare reggendo il colpo della crisi del mercato italiano. Nonostante un agosto e soprattutto un settembre poco convincenti, i primi nove mesi dell’anno restano in positivo per Rimini (+2,3% sul 2023), Riccione (+2,6%), Bellaria (+1,4%), e Misano (+2,9). In zona negativa resta Cattolica (-2,9%).
Andrea Oliva