Ma è la spiaggia o il Donbass? Forse qualcuno se lo chiede vedendo lo ’spettacolo’ che va in scena da giorni sul tratto di arenile – poco più di un chilometro – nella zona Cagnona, tra il bagno 16 e il bagno zero, al confine con San Mauro Mare. Insomma, l’area del nuovo lungomare ciclopedonale intitolato a Raffaella Carrà, ormai agli sgoccioli per l’ultimazione, salvo il tratto più a nord, tra via Italia e via Abbazia. Solo dopo il completamento dei vari tratti i bagnini hanno avuto la possibilità di partire con la ricostruzione delle cabine e dei loro bagni. Di qui i cantieri a stagione ormai inziata. E ai non numerosi vacanzieri che arrivano sull’arenile, si presenta uno spettacolo da teatro di guerra.
Generatori a gasolio in piena azione per fornire l’energia necessaria agli operai impegnati a tagliare le finiture di legno che servono a completare la passeggiata pubblica. Altri operai impegnati con trapani e seghe elettriche, sempre con l’obiettivo di ultimare l’ultima tranche dell’intervento che sta ridisegnando - in meglio - il waterfront bellariese, dal centro ai confini settentrionali del territorio. Poi addetti ai lavori che girano sulla sabbia ’armati’ di badili, pozzetti dei servizi che, in corso di installazione, vengono lasciati aperti durante la giornata, e anche di sera. Rischiano di diventare delle potenziali trappole per turisti e passanti: alcuni, i più grandi, sono profondi quasi un metro, e con lati di settanta centimetri e passa. Altri operai che si aggirano sull’arenile trasportando sacchi di cemento, tipo cantiere edile. Quello che di fatto è ancora quel tratto di spiaggia in questi giorni, alla vigilia dell’avvio delle Pentecoste, da domani all’11 giugno, che vedranno scendere in riviera parecchi turisti provenienti dalla Germania, al netto delle disdette.
Come se non bastasse, in riva al mare, sulla battigia, si muove un bobcat che trasporta materiale necessario ai lavori degli operatori di spiaggia, pubblici o privati che siano. Il tutto con alcune delle stradine a pettine, come via Italia, la più importante, forzatamente rimasta chiusa per il completamento di alcuni lavori. Sinora, a quanto emerge, una sola la ’vittima’ dei cantieri. Una turista tedesca caduta in bicicletta - senza conseguenze di rilievo - dopo aver infilato la ruota anteriore in un buco della pavimentazione da ultimare.
Mario Gradara