ANDREA OLIVA
Cronaca

Turismo, uno stop agli affitti brevi: "Ora serve una legge regionale"

L’ordine del giorno presentato da Emma Petitti (Pd) e approvato, chiede alla giunta de Pascale una norma pilota per bilanciare l’accoglienza con le esigenze dei residenti in cerca di casa .

Emma Petitti è presidente della Commissione VII dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e membro della direzione nazionale del Pd

Emma Petitti è presidente della Commissione VII dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e membro della direzione nazionale del Pd

Dalla Regione un freno al fenomeno degli affitti brevi. E’ il succo dell’ordine del giorno presentato dalla consigliera regionale Emma Petitti in Assemblea, approvato dalla maggioranza di centrosinistra. Il documento impegna la giunta regionale a predisporre una proposta di legge che disciplini il fenomeno, da strutturare e concordare con gli enti locali. L’obiettivo è quello di bilanciare l’offerta turistica con il diritto all’abitazione, sottolinea la consigliera.

Ora la palla passa alla Regione con il presidente de Pascale, dopo che "il governo ha recentemente impugnato la legge regionale della Toscana sugli affitti brevi, sollevando una questione di legittimità davanti alla Corte Costituzionale - riprende Petitti -. Tale decisione evidenzia la necessità di un quadro normativo chiaro e condiviso a livello nazionale, che consenta alle Regioni di intervenire per bilanciare le esigenze abitative dei residenti con lo sviluppo turistico, evitando conflitti di competenza e garantendo maggiore certezza giuridica agli enti locali e agli operatori del settore". Ma se "il governo non si muove, la Regione deve intervenire". L’ordine del giorno non entra nel merito dei provvedimenti tecnici e giuridici da adottare, ma rimanda a una legge pilota regionale sugli affitti brevi che contenga la storture provocate nella comunità dal fenomeno. "La crescente diffusione degli affitti brevi ad uso turistico ha determinato una riduzione dell’offerta di alloggi destinati alla locazione residenziale, con un incremento dei canoni di affitto e una maggiore difficoltà per le famiglie e i lavoratori nel reperire abitazioni a prezzi accessibili, in particolare nei territori ad alta attrattività turistica e nelle aree urbane con forte pressione abitativa".

Anche la riviera riminese sta subendo il fenomeno e Rimini ne è un esempio con 12.600 appartamenti che ogni anno restano fuori dal mercato degli affitti a lungo termine perché i proprietari non vogliono accollarsi i rischi di contratti per diverse annualità, e tanti preferiscono i più remunerativi affitti di breve durata. "E’ evidente che fattori quali la maggiore redditività degli affitti brevi, le minori garanzie per i proprietari nei contratti di locazione tradizionali e le difficoltà legate alla gestione di eventuali morosità, contribuiscono a rendere meno attrattivo l’affitto residenziale di lunga durata" aggiunge la consigliera. "Per questo una legge regionale pilota dovrebbe occuparsi di bilanciare la necessaria accoglienza dei turisti con le esigenze dei residenti e di chi, da fuori regione, cerca casa da noi per venire a lavorare. Penso al numero crescente di lavoratori (nella scuola, nella sanità, nei servizi) che rinunciano a trasferirsi da noi per i costi troppo alti degli affitti. Solo con un quadro normativo chiaro e finanziamenti adeguati, l’Emilia-Romagna potrà confermarsi come quella comunità in grado di garantire il diritto alla casa ai suoi cittadini e ospiti".

Andrea Oliva