
"E’ solo una ciste benigna", l’aveva rassicurata il medico, specialista in Oncologia, al quale si era rivolta fiduciosa. Ma lei, una cinquantenne che lavorava in in centro estetico di San Marino, è morta per quella ciste che, in realtà, era un tumore maligno al seno. Ed ora il professionista, un medico di 79 anni di Bologna, rischia il processo. L’accusa che pende sulla sua testa è di omicidio colposo. Proprio in questi giorni all’oncologo è stato notificato l’avviso conclusione indagini. L’inchiesta, che è coordinata dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, era partita dopo l’esposto, presentato tramite l’avvocato Roberto Giannini, della famiglia della vittima.
La tragedia è iniziata nel giugno del 2018 quando la donna si rivolge ad un centro medico privato di Rimini per sottoporsi ad una visita specialistica. Chiede di poter fare un controllo al seno, specificando bene di aver perso, proprio per un carcinoma mammario la madre. Una familiarità, dunque, che non può essere trascurata. Anche al medico, uno specialista di Bologna, spiega dettagliatamente ciò che è accaduto alla mamma. L’ecografia evidenzia la presenza di un nodulo. Il professionista decide di inviare la paziente a fare una mammografia. Questa conferma la presenza del nodulo ed è il radiologo che consiglia alla donna di effettuare un esame istologico. L’estetista, con il referto in mano, torna dallo specialista bolognese che, invece, non segue l’indicazione del radiologo.
"Non c’è niente, è una semplice ciste", sostiene l’oncologo. La donna però non desiste e, sempre stando all’accusa, torna nuovamente in ottobre dal professionista bolognese che, ancora una volta, si rifiuta di prescriverle l’esame istologico. All’improvviso le condizioni dell’estetista peggiorano e a fine dicembre la donna si presenta in Senologia. Qui, dopo gli accertamenti le viene diagnosticato un tumore maligno ad alto grado di aggressività con metastasi diffuse. Viene immediatamente ricoverata, ma per lei è troppo tardi. Il 21 gennaio del 2019 il suo cuore cessa di battere, il tumore l’ha divorata nello spazio di pochissime settimane. Il marito e la figlia di dieci anni cadono nelle disperazione più totale. Inizia poi la battaglia legale per accertare eventuali responsabilità. Il professionista bolognese è indagato per omicidio colposo: adesso è arrivata la notifica della conclusione delle indagini. Il medico ora rischia di finire a processo. "Vogliamo solo giustizia e se ci sarà responsabilità medica, che questo paghi. Nessuno però potrà mai ridare una madre a una bimba di dieci anni", avevano subito fatto sapere i familiari tramite l’avvocato Giannini.