REDAZIONE RIMINI

Clienti in fuga senza pagare, truffate le signore degli hotel

Nella rete dei ‘portoghesi’ finiscono anche le presidenti di Aia e Pa di Mario Gradara

Rimini, inusuale offerta di lavoro per under 30. Pagati per andare in vacanza (Ravaglia)

Rimini, 18 luglio 2014 - Due presidentesse beffate dai 'portoghesi’. Clienti che abbindolano gli albergatori, scroccando vacanze full optional dopo essersi spacciati da gran signori. E poi se la filano alla chetichella dimenticandosi quella spiacevole formalità costituita dal... pagare il conto. Nel mirino dei 'furbetti del soggiorno gratis’ questa volta Patrizia Rinaldis, presidente dell’Aia, l’Associazione albergatori, e Marina Lappi, presidente di Promozione alberghiera, la più importante storica cooperativa alberghiera.

«Sono arrabbiata nera, appena tornata alla stazione dei carabinieri di Viserba dove ho presentato denuncia _ attacca la Rinaldis _. Mi sono scappati sotto il naso, mi fa ancora più imbufalire». Partiamo dall’inizio. «La scorsa settimana entra all’hotel un tipo stempiato, presentandosi come imprenditore, di origine siciliana. Chiede una stanza per due. L’indomani lo raggiunge la sua compagna, romena. Pensione completa, non si fanno mancare niente. Spesso pasti serviti in camera».

Ma qualcosa non quadra. «Il mio personale mi riferisce che lo vedono scendere e salire a ripetizione sugli autobus. La cosa mi puzza: che lavoro è? E dopo una settimana di soggiorno, gli chiedo quanto intende fermarsi. Lui mi dice ‘ancora tre o quattro giorni’. Allora gli chiedo di saldare almeno una parte del soggiorno. E’ mercoledì mattina. Bene, al pomeriggio erano spariti. Sono andata a controllare nella loro camera, perché qualcosa non mi quadrava. Non c’era più niente». Nessuno li ha visti? «Nessuno. Dopodiché ho sporto denuncia per insolvenza fraudolenza, così si chiama il reato.

Ma voglio avvertire i miei colleghi attraverso il giornale, perché penso che quei due siano andati a fare danni in qualche altro albergatore. E poi sistemando la stanza ho visto sul tavolino tante visure catastali intestate a società diverse». La Rinaldis descrive la coppia: «Lui stempiato, 47 anni, grassoccio, tarchiato, calvo. Lei minuta, mora, bassina».

E segnala «l’aumento di portoghesi». Annunciando che i nomi dei due suoi più recenti li inserirà nella black list che circola nell’ambiente, a scopo informativo e preventivo. I portoghesi di Marina Lappi («ne capitano tutti gli anni in quasi ogni albergo, quest’estate va peggio») sono addirittura una famiglia, di olandesi: «genitori e due figli sui 10-12 anni. Gente particolare, tipo ‘figli dei fiori’. Hanno fatto pernottamento e colazione per una settimana, tagliando la corda sabato, durante il cambio degli ospiti, nella confusione di sabato, così nessuno li ha notati, nè io nè il mio personale». A differenza della Rinaldis non ha sporto denuncia. 

Mario Gradara