Rimini, 22 settembre 2024 – Ha ricevuto sul telefonino un sms anomalo proveniente da un numero di telefono identico a quello della sua banca che lo avvisava di un accesso anomalo sul suo conto corrente.
Il protagonista di questa storia, un professionista riminese sui 50 anni, non aveva il minimo motivo di dubitare di quel messaggio che arrivava da un mittente apparentemente di fiducia. Eppure si trattava di una frode bella e buona.
A metterla in atto dei veri e propri geni della truffa che, attraverso una sottile opera di convincimento psicologico e una conoscenza approfondita degli strumenti informatici, hanno compiuto “il lavaggio del cervello” al 50enne. Riuscendo infine a spillare al malcapitato ben 1.740 euro attraverso un bonifico da lui stesso effettuato, seppur in buona fede.
Una volta capito l’inganno, dopo la doccia fredda iniziale, l’uomo è corso in banca dove però gli hanno spiegato di non poter fare nulla per fargli riavere il denaro perduto. Qui il 50enne ha scoperto di essere stato vittima di “SMS Spoofing”, un metodo che permette all’utente di falsificare il mittente di un messaggio. Un fenomeno sempre più diffuso come dimostrano le centinaia di segnalazioni inviate alle associazioni dei consumatori da altrettanti clienti di banche che si sono ritrovati ‘bidonati’ dopo aver seguito passo dopo passo una complessa procedura illustrata da un sedicente bancario.
Dopo aver denunciato l’accaduto alla polizia postale, il riminese ha deciso di raccontare tutto al Carlino “nella speranza che la mia storia possa fungere da campanello d’allarme per altre potenziali vittime. E’ una cosa che poteva succedere a chiunque, anche alla persona più attenta e accorta. Oggi i truffatori utilizzano tecniche sempre più evolute e riescono addirittura a farci credere di interloquire direttamente con la nostra banca di fiducia”.
Tutto comincia nelle scorse settimane, quando il 50enne riceve sul telefonino il famigerato sms che lo avvertiva di un accesso anomale con un link da cliccare. L’uomo non si fida e non clicca.
Poco dopo però riceve due telefonate in rapida sequenza da un numero telefonico di Milano. Al terzo squillo, decide di rispondere. La persona al telefono si qualifica come operatore di banca e gli parla di alcuni movimenti anomali in uscita dal conto.
Riceve un sms, sempre dal numero di telefono della banca, che conferma l’identità dell’operatore. Convinto di essere al telefono con una persona di cui fidarsi, il 50enne segue le sue indicazioni per “bloccare i pagamenti”.
“Dopo aver ricevuto un presunto codice di sblocco – racconta la vittima – mi è stato chiesto di entrare sul mio home banking e di effettuare un’operazione di storno per un valore di 1.740 euro. Mi è stato spiegato che quella era la procedura da seguire per stoppare i bonifici in uscita”.
Ormai l’uomo sta parlando con il finto-operatore da quasi 45 minuti. “Ho avuto qualche dubbio, ma l’interlocutore ha cominciato a farmi fretta, dicendomi che gli risultavano altri movimenti in uscita. Ormai ero convinto di essere in linea con un vero dipendente della banca, anche perché l’uomo era in possesso di parecchie informazioni e avevo ricevuto diversi sms che in teoria comprovavano la sua identità”.
“Con quel pressing psicologico, alla fine è riuscito a convincermi ad effettuare il bonifico – conclude sconsolato il 50enne –. Dopo di che mi ha detto che ci saremmo risentiti per aggiornamenti”. L’uomo torna quindi ad occuparsi delle sue cose, ma nessuno si fa più vivo. È a quel punto che il dubbio lo assale: possibile che sia caduto in truffa? Il giorno successivo, l’amara scoperta: dal suo conto corrente mancano esattamente 1.740 euro.
Nessuna “operazione di storno” ma un inganno a tutti gli effetti. È importante ricordare, come precisato da molte associazioni dei consumatori, che la “banca non contatterà mai telefonicamente o via Sms per chiederti fornire le tue credenziali e di effettuare delle operazioni di pagamento”. Allo stesso tempo però la vicenda, secondo la vittima, mette in evidenza “alcune pesanti falle nella sicurezza informatica degli istituti di credito”.