LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Truffa bonus vacanza per soggiorni fantasma nella riviera romagnola: sequestrato un milione

L’operazione della Guardia di Finanza: dieci indagati e quindici perquisizioni in tutta la provincia di Rimini. Il sequestro ha riguardato società che gestiscono sette note strutture alberghiere

Rimini, 14 agosto 2024 – Smascherata dalla Guardia di Finanza di Rimini la truffa del bonus vacanze. L'operazione, che ha coinvolto oltre 50 militari, ha portato all'esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di Rimini.

Una veduta dall'alto della riviera romagnola
Una veduta dall'alto della riviera romagnola

Le perquisizioni, effettuate in tutta la provincia, hanno riguardato 7 soggetti e numerose società che gestiscono 7 strutture alberghiere note della riviera romagnola. Complessivamente, sono stati cautelati beni mobili e immobili per un valore superiore al milione di euro. Durante le operazioni, sono state sequestrate ingenti somme di denaro in contanti, oltre a orologi di lusso e gioielli di grande valore. L'indagine ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 10 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno preso avvio da una segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie. Gli investigatori hanno messo in luce un complesso schema fraudolento finalizzato all'ottenimento illecito del cosiddetto "bonus vacanze", incentivo previsto dal Decreto Rilancio durante il periodo pandemico per sostenere il settore turistico.

Truffa bonus vacanza scoperta dalla Guardia di Finanza
Truffa bonus vacanza scoperta dalla Guardia di Finanza

Secondo l'ipotesi accusatoria, i "bonus vacanze" venivano trasferiti tramite piattaforme social e utilizzati dalle strutture alberghiere per soggiorni fittizi mai avvenuti. Successivamente, i crediti d'imposta ottenuti venivano compensati con le imposte o ceduti a fornitori. Le verifiche tecniche condotte dai militari hanno incluso il controllo dei social network e la rilevazione dei flussi di energia elettrica nelle strutture, dimostrando la non operatività di queste ultime durante i periodi in cui i bonus venivano incassati. In alcuni casi, le strutture risultavano addirittura chiuse per effetto di provvedimenti coattivi emessi dai Comuni di Rimini e Riccione. L'indagine ha permesso di individuare oltre 2.800 bonus vacanze ottenuti illecitamente e di connettere più di 50 querele per truffa presentate in tutto il territorio nazionale.