
"Troppi benefit ai dirigenti comunali"
"Buoni pasto e premi di risultato: i dirigenti comunali di Cattolica sono privilegiati a dispetto dei dipendenti". Ad affermarlo è il consigliere comunale della Lega, Marco Cecchini, che ha deciso di fare le pulci all’amministrazione comunale su questioni riguardanti il personale di Palazzo Mancini. "Da un verbale del comitato unico di garanzia del Comune di Cattolica – afferma Cecchini - si apprende che dirigenti comunali e titolari di posizione organizzativa, per intenderci i coordinatori comunali, ricevono il premio annuale di risultato al massimo del valore consentito, anche quando il punteggio attribuito alla loro performance ha un valore di 8.5. Per i comuni dipendenti non è così: a questi il sistema attribuisce un incentivo calcolato rigidamente sulla valutazione annuale e parliamo di una somma che è circa la metà o anche meno rispetto a quella che percepisce un coordinatore e circa sei, sette volte meno di quanto percepiscono i dirigenti come premio di risultato. A Palazzo Mancini infatti chi prende il massimo del premio di risultato annuale è circa la totalità dei dirigenti e tutti i coordinatori. Nessuno tra i comuni dipendenti arriva al massimo". "Questo sistema – incalza il consigliera della Lega – è nato con la Giunta Cecchini, è stato mantenuto in vita mantenuto in vita dal sindaco Gennari ed è in vigore ancora oggi, nonostante la segnalazione rivolta dal comitato unico di garanzia alla sindaca Foronchi, che ha la delega al Personale. Viene da chiedersi se lo stato delle città, con i suoi problemi e il degrado, davvero giustifichi questi premi di risultato a dirigenti e coordinatori" "L’elenco delle disparità tra comuni dipendenti e dirigenti – aggiunge Cecchini non finisce qui. In una recente interpellanza rivolta alla sindaca Foronchi ho chiesto chiarimenti in merito alle regole applicate ai soli dirigenti comunali per l’erogazione del buono pasto: a questi, infatti, viene garantita l’indennità sostitutiva di mensa anche senza interrompere il servizio per usufruire del ristoro, dopo un turno di lavoro continuativo solo di sette ore. Ai comuni dipendenti invece viene chiesto di prestare complessivamente 8.30 di lavoro nell’arco della giornata con pausa pranzo giustamente obbligatoria. Con quale incoerenza questa amministrazione, espressione di una coalizione di centrosinistra, sta continuando a consentire evidenti discriminazioni del personale a fascia di reddito più bassa? Per quale motivo non si ritiene di dover tutelare tutti i lavoratori in eguale misura?" "Tali disparità di trattamento tanto detestabili – conclude il consigliere della Lega - sono indice di un grave malessere organizzativo della macchina comunale".