di Manuel Spadazzi
Rimini non si può più permettere di avere tante strutture ricettive. Oltre mille gli hotel e i residence nel capoluogo: sono troppi. Ma soprattutto "sono troppe le strutture marginali, obsolete, fuori mercato per le condizioni in cui versano e per i servizi che offrono". A mettere mano al ’patarimonio’ alberghiero ci hanno già provato tanti sindaci, prima di lui. Per Jamil Sadegholvaad il tema del rinnovamento del sistema alberghiero "non è più rinviabile. E per questo abbiamo pronto un piano, che definiremo meglio nei prossimi mesi insieme a operatori e associazioni di categoria".
Un piano che prevede la ’rottamazione’ di tanti hotel marginali?
"Se con il termine ’rottamazione’ qualcuno immagina la possibilità di trasformare gli alberghi in appartamenti, lo dico da subito, è un ’no’. Noi dobbiamo cercare di salvaguardare la vocazione ricettiva di queste strutture, dando la possibilità ai proprietari di riqualificarle e avviare nuove funzioni".
Riuscirci sarà un’impresa...
"E’ un processo molto complicato, che richiederà anni. Ma alcuni strumenti li abbiamo già messi in campo. Penso al Rue (è il regolamento urbanistico edilizio) di cui abbiamo approvato, l’anno scorso, l’ultima variante. Abbiamo previsto incentivi e premialità agli hotel che si accorpano tra loro, a quelli che investono sui servizi e riqualificano".
Basterà?
"E’ fondamentale l’aiuto del governo. Io sono tra quelli che pensano che il bonus 110% andava indirizzato soprattutto all’edilizia alberghiera, più che a quella residenziale. Auspichiamo nuovi provvedimenti da Roma e nel frattempo abbiamo avviato una mappatura completa degli hotel a Rimini, proprio in vista del piano che vogliamo attuare".
Oltre al regolamento urbanistico, il Comune quali azioni metterà in campo per provare a riqualificare gli alberghi?
"Il piano intende dare la possibilità, ai proprietari delle strutture ricettive, di specializzarsi e di riconventirle con funzioni specifiche. A Rimini abbiamo bisogno di più hotel destinati a chi viene in città per congressi e fiere, di alberghi specializzati in vacanze per famiglie. E poi c’è il tema dei giovani. In giro per l’Europa ci sono ostelli di qualità e dotati di tutti i comfort e servizi: perché non aprirne anche a Rimini, dove oggi ne abbiamo davvero pochi, per ampliare quella fetta di mercato? Ma ci sono anche altre funzioni a cui potrebbero essere destinati alcuni degli alberghi marginali".
Quali?
"Studentati per gli universitari e staff hotel che ospitino i lavoratori che arrivano qui per fare la stagione".
E i condhotel?
"Personalmente sono molto favorevole alla creazione di condhotel. E’ una questione che vale la pena approfondire a Rimini". E che, aggiungiamo noi, renderebbe più appetibili anche le ex colonie marine.