Trenino, ripresa lenta. L’opera annunciata si è fermata a Roma: "Chiederò ai ministri"

Il ripristino della ferrovia tra San Marino e Rimini era diventato possibile dopo l’accordo tra il Titano, il governo e Ferrovie nel 2022. Spinelli, Fdi: "Non mi risultano passi in avanti, andrò ai dicasteri".

Trenino, ripresa lenta. L’opera annunciata si è fermata a Roma: "Chiederò ai ministri"

Trenino, ripresa lenta. L’opera annunciata si è fermata a Roma: "Chiederò ai ministri"

Il trenino si è fermato a San Marino. Era l’autunno del 2022 quando dal Titano si mise in moto il recupero dell’antico collegamento su binari grazie a un accordo con l’allora ministro italiano Garavaglia e le Ferrovie dello Stato. Nell’antica Repubblica si andò avanti mettendo risorse e intenzioni oltre le firme sul pezzo di carta. Ma in Italia? Il governo è cambiato, si è passati dall’esecutivo Draghi a quello di centrodestra con premier Meloni e ministro al Turismo Daniela Santanché. Ad oggi "non mi risulta che l’opera rientri tra le priorità del ministero" premette la senatrice di Fratelli d’Italia, Mimma Spinelli. Quello della Spinelli è un duplice ruolo. Oltre a essere senatrice del partito al governo è anche vicesindaco del Comune di Coriano, confinante con San Marino e interessato dalla tratta della vecchia ferrovia che collegava il Titano a Rimini attraverso 32 chilometri di percorso di cui 12 all’interno dell’antica repubblica. "Oggi sarò a Bologna per un incontro elettorale e avrò modo di fare il punto con il sottosegretario alle infrastrutture, Galeazzo Bignami. Chiederò un incontro con entrambi i ministeri interessati dall’eventuale progetto, quello al Turismo e le Infrastrutture e Trasporti".

Il trenino rimane in attesa dopo avere mosso i primi metri. Nell’autunno del 2022, con la benedizione del ministro Garavaglia che ne voleva una veloce progettazione, venne aperto anche un tavolo tecnico. A San Marino suggellarono il patto con l’Italia a suon di milioni, per l’esattezza furono due quelli stanziati dal ministero italiano per lo studio di fattibilità dell’opera.

Sono trascorsi diciotto mesi e i Comuni aspettano un segnale da Roma. Rimini sta alla finestra, ma non immobile. Sul tracciato che venne inaugurato il 12 giugno del 1932 dopo circa tre anni di lavori, oggi i binari non si vedono più. L’ultima corsa risale alla notte tra l’11 e il 12 luglio del 1944, prima che sul tracciato cadessero le bombe.

Pensare a un ripristino della linea significherebbe mettere pesantemente mano al portafogli. Ma ci sono anche altre idee che hanno prese piede negli ultimi anni, e una di questa è la ciclovia green. Al posto dei binari servirebbero i pedali per percorrere un tracciato nel verde capace di collegare Rimini a San Marino. Le due cose, trenino e percorso naturalistico, sono molte diverse tra loro e avrebbero ricadute in termini turistici o di utilizzo sensibilmente diverse.

Sul collegamento tra San Marino e Rimini in questo momento in municipio sono concentrati sugli interventi per migliorare e fluidificare a suon di rotatorie eliminando i semafori, la consolare ss72 che unisce i due territori. Ciò non toglie che l’idea del trenino per collegare Rimini con l’entroterra affascina anche la giunta riminese. Di recente il sindaco Jamil Sadegholvaad, intervenendo sul progetto di prolungamento del Metromare verso Santarcangelo, ha detto che fu un errore eliminare il trenino che portava a Novafeltria, vedendo quella soluzione come strategica.

Andrea Oliva