MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Travolti dall’onda gialla. Tifosi da tutto il mondo accampati sulle strade: "Torneremo qui presto"

Gli stranieri arrivati per il Tour stupiti dall’ospitalità riminese: "Siete unici". In Valmarecchia migliaia in camper: festa tra bandiere, trombe e brindisi.

Travolti dall’onda gialla. Tifosi da tutto il mondo accampati sulle strade: "Torneremo qui  presto"

Travolti dall’onda gialla. Tifosi da tutto il mondo accampati sulle strade: "Torneremo qui presto"

Una cosa del genere qui non si era mai vista prima. Nemmeno per il Giro. I tifosi, festanti e coloratissimi, accampati come a un concerto rock. E poi i fumogeni. Le trombe. I maxi striscioni. Scene da stadio, appunto. Chi è appassionato di ciclismo quelle immagini le aveva ammirate in televisione. Ma vederle dal vivo è tutta un’altra cosa. È quello che rende magico il Tour de France: una folla immensa e in festa, a ogni tappa. Un miracolo che si è ripetuto ieri nella prima tappa di questo Tour d’Italie, da Firenze a Rimini. Negli ultimi 70 chilometri della corsa, quelli che hanno attraversato la nostra provincia, dal Barbotto al traguardo sul lungomare a Rimini, è stata una bolgia. Almeno 200mila le persone sul tracciato. Tra loro tanti, tantissimi stranieri, venuti appositamente a Rimini per vedere per la Grande boucle. Come Brian, 65 anni, qui con la moglie (nella foto qui a fianco). Vivono a Stanford, California: "Questa è a prima volta che vediamo il Tour dal vivo e anche la prima volta in Italia. Siamo felici come nel giorno del matrimonio!". Come Johannes, 36enne sudafricano, arrivato con la fidanzata: "Bella Italia, bellissimo il Tour. Vogliamo tornerare in vacanza da queste parti molto presto".

Rimini il lungomare del mondo, con la Grande boucle. Sventolano bandiere gli sloveni, arrivati in massa per tifare Pogacar e Roglic. Si incontrano migliaia di tedeschi, francesi, austriaci, svizzeri, spagnoli norvegesi e dal resto d’Europa. Fanno festa a Rimini e in Valmarecchia, dove tanti si sono accampati con camper, roulotte, tende. Come Lars, arrivato dalla Norvegia con la compagna: due cuori e un camper… e due bici. "Non è la prima volta che vediamo il Tour dal vivo, ma questa è speciale. E la partenza dall’Italia è fantastica, non potevamo perdercela", racconta la coppia che ha scelto Montemaggio per vedere la gara. Poco più in là un gruppetto di cicloturisti italiani, francesi e tedeschi griglia carne e brinda a birra in un agriturismo di San Leo, in attesa del passaggio della corsa. Li ha portato fin lassù l’hotel Doge di Rimini. Molti altri alberghi della Riviera hanno fatto lo stesso, organizzando i pacchetti speciali legati al Tour. Ma tra i fedelissimi della Grande Boucle, tanti si muovono da soli. Come ha fatto Clement, in camper dalla Francia a San Leo con tutta la famiglia, nonno compreso. Roulotte e tende per Matej e Jelka, giovane coppia slovene arrivata con altri amici. "Seguiamo il Tour da quando Pogacar ha trionfato la prima volta, e quest’anno essere qui in Italia è fantastico".

Tra bandiere francesi, slovene, tedesche e di chissà quante altre nazioni, spiccano quelle italiane dedicate a Marco Pantani. Queste erano le sue strade, dove si allenava. Molti si sono presi 4 o 5 giorni di vacanza per assistere al Tour de France e pedalare sulle salite del Pirata. "Non eravamo mai stati da queste parti, ma ci torneremo presto – assicurano Livia e Marco, partiti da Lecco – Intanto ci godiamo la vacanza e il Tour, e la bella accoglienza dei romagnoli". Non solo negli hotel e nei b&b. In Valmarecchia tanti agricoltori hanno ’prestato’ i campi ai tifosi arrivati per seguire la corsa. C’è chi ha offerto ombra e sosta gratis, chi si è fatto pagare. Ma il Tour non ha prezzo.