San Marino, 28 agosto 2021 - I cittadini sammarinesi devono fare una terza dose di vaccino entro il 15 di ottobre. A dirlo non è la segreteria di Stato della piccola Repubblica sul Titano, ma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Questa la soluzione per superare l’impassse che da mesi vede i cittadini sammarinesi vaccinati con un siero (lo Sputnik) non riconosciuto in Italia.
Green pass, verso proroga a 12 mesi: via libera del Cts all'estensione - Ultima "cura" no vax: l'ivermectina: cos'è e perché non è indicata
ertanto, seppur immunizzati, non possono chiedere il Green pass e sono sottoposti in Italia a tutte le restrizioni del caso. Per Di Maio: "Attualmente per la legge italiana, i cittadini di San Marino devono fare una terza dose per il rilascio del Green Pass. La devono fare entro il 15 ottobre, è scritto nella legge che abbiamo approvato subito prima del mese di agosto. Devono fare una terza dose con un vaccino riconosciuto dall’Ema". La precisazione è arrivata a margine della conferenza stampa alla Farnesina a cui partecipato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, per altro critico nei confronti dell’Italia.
"Ho chiesto al mio collega Luigi Di Maio perché i cittadini di San Marino, che sono vaccinati con lo Sputnik V, non sono soggetti a restrizioni mentre i cittadini russi sì, benché si tratti dello stesso vaccino". Altro tema dolente per la Riviera visto che i turisti provenienti dall’Est sono diminuiti drasticamente per le restrizioni imposte dalle quarantene. Tornando alla terza dose annunciata da Di Maio, non saranno solo i sammarinesi a doverla fare. Anche in Romagna si pensa "ad immunizzare con una terza dose la fascia di popolazione più fragile, quegli individui che hanno avuto dal vaccino un minor effetto per l’età e le patologie pregresse. Ci stiamo ragionando". A parlarne è Mattia Altini direttore sanitario Ausl Romagna. Intanto per effetto dell’aumento dei contagi nelle ultime settimane stanno crescendo anche i pazienti nei reparti Covid e nelle Terapie intensive. Solo ieri la provincia di Rimini ha registrato tre decessi (articolo nella pagina a fianco), tutto questo mentre la fascia più giovane della popolazione, ma anche le fasce d’età che vanno dai 30 ai 50 anni, registrano ancora tanti non immunizzati. Situazione che a Rimini è più accentuata rispetto al resto della Romagna. "La situazione riminese è nota. Significa che dovremo essere ancor più penetranti per far comprendere che oggi stiamo discutendo del noi, della sicurezza della comunità, e non dell’io".