
L’intervento dei carabinieri in via Polazzi a Viserba (foto Migliorini)
Rimini, 14 aprile 2023 – L’accoltellatore di Viserba, imputato per tentato omicidio, ha patteggiato una pena a 4 anni. Ha scelto la strada del rito alternativo Laert Biraku, il 19enne albanese – all’epoca dei fatti appena maggiorenne – che il 22 aprile dell’anno scorso accoltellò un coetaneo e connazionale all’angolo tra via Polazzi e via Mazzini a Viserba, vicino al nuovo sottopassaggio. Il giovane, residente a Monzuno, in provincia di Bologna, quel giorno si trovava nel Riminese per svolgere un lavoro di allestimento fieristico per conto della ditta per cui lavorava assieme al connazionale quando, alla fine della giornata lavorativa, tra i due scoppiò una violenta lite.
Un diverbio per futili motivi tra i due giovani, fra cui secondo le ricostruzioni di indagine non era mai corso buon sangue, che culminò in un’aggressione fisica durante la quale il rivale colpì al volto con un pugno il 19enne facendogli saltare un dente. Sarebbe stato questo il momento in cui l’aggressore, accecato dalla rabbia, ha reagito estraendo dalla tasca il coltello da lavoro con una lama di 8 centimetri che aveva con sé e con cui si è poi scagliato contro il rivale, ferendolo gravemente con tre fendenti (uno all’addome, uno al braccio e un altro alla gamba).
In quell’occasione, a lanciare l’allarme ai carabinieri della compagnia di Rimini furono i negozianti della zona davanti a cui si consumò la lite a coltellate, spaventati a morte da quell’aggressione furiosa che costrinse la vittima al trasferimento d’urgenza all’ospedale Bufalini di Cesena per il molto sangue perso in strada a causa delle ferite riportate. Dopo l’accoltellamento l’aggressore era invece fuggito e ritornato a Monzuno, rifugiandosi a casa di un amico sperando di far perdere le proprie tracce. Ma grazie all’attività di indagine, coordinata dal pm Paolo Gengarelli (sostituito ieri per il patteggiamento dalla pm Giulia Bradanini), ai carabinieri fu possibile rintracciarlo, fermarlo e trasferirlo al carcere di Bologna in attesa di giudizio.
Ieri, a distanza di quasi un anno dall’aggressione, davanti al giudice per le udienze preliminari Manuel Bianchi, il 19enne – difeso dagli avvocati Roberto Godi del foro di Bologna e Alessandro Falzoni del foro di Ferrara – ha patteggiato una pena a 4 anni di reclusione, che non sconterà in carcere, essendo stato disposto l’obbligo di dimora nel comune in cui lavora, ossia Monzuno. Qui, infatti, il 19enne – che era incensurato prima dell’accoltellamento – ha trovato un nuovo lavoro in un’azienda del posto e nei suoi confronti il giudice ha anche revocato gli arresti domiciliari a cui si trovava dallo scorso luglio.