LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Alta tensione al liceo Serpieri di Rimini, arrivano i carabinieri dopo lo sciopero degli studenti

Centinaia di ragazzi hanno manifestato contro i vertici dell’istituto. Uno di loro viene convocato nell’ufficio della preside e un insegnante chiama i militari. Interviene la madre: “Mio figlio sottoposto a un grande stress”

Centinaia di ragazzi hanno manifestato al liceo Serpieri di Rimini

Centinaia di ragazzi hanno manifestato al liceo Serpieri di Rimini

Rimini , 28 novembre 2024 – Era stato annunciato come uno sciopero ad altissima tensione: quello organizzato, questa mattina, dagli studenti del liceo scientifico Serpieri di Rimini, con il supporto di alcuni docenti. E le tensioni, com’era prevedibile, non sono mancate. Tanto che in via Sacramora in tarda mattinata è accorsa anche una pattuglia dei carabinieri della stazione di Viserba. Con i militari che alla fine hanno dovuto fare da mediatori tra uno studente di 16 anni, ‘convocato’ dalla dirigenza e trattenuto nell’ufficio della dirigenza oltre il termine dell’orario scolastico, due professoresse la dirigente scolastica, Francesca Tornatore, quest’ultima al centro di critiche da alcune settimane. Dopo un lungo braccio di ferro cominciato attorno alle 13.30 nell’ufficio della presidenza dell’istituto, e proseguito almeno fino alle 15, l’empasse è stato risolto in maniera apparentemente pacifica anche se non senza polemiche. Scongiurata la minaccia di una denuncia per “sequestro di persona” che era stata paventata da qualcuno fuori dai cancelli dell’istituto dove gli animi degli studenti si era scaldati e non poco.

Andiamo con ordine. Tutto comincia durante la mattinata. Fuori dal liceo scientifico Serpieri sono radunati circa 300 studenti (su un totale di 1.500). Durante la mattinata, uno studente di 16 anni, rappresentante di classe, prende il megafono e dà lettura di una lettera scritta il giorno precedente da una professoressa dell’istituto e fatta circolare nelle chat degli studenti.

Lettera attraverso la quale, di fatto, venivano sollevati dei dubbi sulla reale utilità dello sciopero in programma per l’indomani. Terminato lo sciopero, lo studente incontra la docente e le chiede un confronto. Entrano in un’aula e si fermano a parlare. Dopo un po’, tuttavia, per cause non del tutto chiarite, i toni si scaldano e l’aria si fa tesa. Interviene un’altra professoressa e il 16enne – stando al suo racconto – sarebbe stato invitato a seguire le docenti in presidenza, dove poco dopo li avrebbe raggiunti anche la dirigente dell’istituto. Sono ormai le 13.30. Il colloquio si protrae oltre il termine dell’orario scolastico.

La notizia nel frattempo circola anche al di fuori dell’istituto e giunge all’attenzione degli studenti. Vista la situazione, un professore decide di chiamare i carabinieri. Un’altra segnalazione ai militari dell’Arma arriva anche dalla dirigenza. Attorno alle 14.30 anche la mamma del ragazzo viene avvisata e raggiunge la scuola.

Al momento, nessuna delle parti in causa si è detta intenzionata a presentare denunce. La dirigente non ha rilasciato dichiarazioni ma ha annunciato che presenterà una relazione al Provveditorato. “Al di là dell’episodio in sé - spiega Cristina Lazzari, mamma dello studente – crediamo che quanto successo sia sintomo di una situazione complicata all’interno della scuola. Nell’istituto sussistono delle criticità palesi, unite ad una totale mancanza di comunicazione. Siamo stati avvisati con grande ritardo della convocazione di nostro figlio che è stato sicuramente sottoposto a un grande stress”. Il genitore si è riservato la decisione di sporgere querela per quanto accaduto. Critiche sono arrivate anche dalla Cgil: “La vicenda avrebbe peraltro messo in luce la condotta discutibile della dirigenza dell’istituto, la quale si sarebbe prestata a trattenere uno studente minorenne negli uffici, per un presunto chiarimento, oltre l’orario scolastico e senza nessuno dei genitori presenti”.