
Rimini, 28 febbraio 2025 – “Dall’altro lato del telefono, c’ero io”. Esce allo scoperto la confidente di Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva – unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini – durante la telefonata da cui è stato estrapolato l’audio alla base delle sommarie informazioni testimoniali per cui la Bartolucci era stata chiamata in procura mercoledì scorso, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere al pm. Lei, l’interlocutrice, è Katia Sartori, consulente tecnico forense già impegnata – tra gli altri casi – nel giallo di Alice Neri a Modena, che riavvolge il nastro sulla telefonata via WhatsApp intercorsa con una delle protagoniste del giallo di Rimini.

Katia, lei che rapporto ha con Valeria?
“Ci siamo conosciute tra aprile e maggio dell’anno scorso, quando Valeria mi aveva colpito per la sofferenza che stava affrontando e avevo sentito il bisogno di offrirle un conforto umano. Da quel momento è sempre rimasta una persona piacevole da sentire, con cui parlare di tante cose. Non solo del delitto”.
C’è però il delitto di Pierina alla base della telefonata del 16 febbraio scorso...
“È così. In oltre un’ora di telefonata Valeria mi ha parlato di quello che ha sin da subito definito: ’Un mio viaggio mentale, vediamo se ti torna...’. Così mi ha detto, prima di ripercorrere sempre in terza persona le presunte fasi della sera dell’omicidio. Le due persone che bussano alla porta. Questa terza persona che apre e che va di sotto, vede Pierina. Magari consiglia ai due con cosa ripulire la scena del crimine e se ne torna in casa”.

Le due persone in questione le ha mai identificate?
“Nessun nome, ma per chi conosce la vicenda diciamo che erano facilmente intuibili”.
Un racconto verosimile?
“Io non ho gli elementi per dirlo. Però mi sono sentita di chiederle se avesse mai parlato di questo con qualcun altro”.
E la risposta di Valeria quale è stata?
“Mi ha detto di averne parlato con un altro confidente. Ma mai con l’autorità giudiziaria”.
Le ha detto come mai?
“Mi ha detto che se mai lo farà, sarà in un’aula di tribunale davanti a un giudice, perché si era detta in ansia per la propria incolumità se la cosa fosse uscita”.
Ora però che la ’cosa’, come l’ha definita Valeria, è uscita, come se lo spiega?
“Non me lo spiego. Sono molto amareggiata che questo audio sia circolato al di fuori delle sedi opportune”.
Di questi giorni è l’ipotesi di un ricovero per Valeria Bartolucci in ordine alle sue condizioni di salute. Lei durante la telefonata e il racconto come l’ha trovata?
“L’ho sentita come sempre. Nulla mi ha portata a pensare che potesse essere alterata”.
Come si spiega questo ’viaggio mentale’? Perché raccontarlo a lei e perché solo ora?
“Magari perché in me ha visto appunto una confidente. Può averlo fatto per salvare Louis? Per spostare l’attenzione di chi indaga su altre persone? O per dire la verità? Solo la procura può rispondere a questa domanda”.