Rimini, 21 agosto 2024 – Ragazze di 15, 16 o 17 anni con addosso vestiti succinti, orecchie da gatto sulla testa e lenti a contatto colorate. Ragazze-neko (ragazze-gatto) si fanno chiamare, usando una terminologia riferita ad una moda molto in voga in Giappone. Giovanissime che si ispirano al mondo dei manga, dei fumetti, dei cartoni animati e dei cosplay, acconciate con parrucche vistose, sopracciglia finte, costumi provocanti, che utilizzando Instagram come una vera e propria vetrina nella quale esporsi, esibirsi.
Qui però non si tratta di un gioco innocente, perché dietro quella che sembra una passione innocua – nata e cresciuta nello spazio virtuale del web – si cela, almeno in alcuni casi, un lato oscuro. Fatto di chat erotiche, sexcam a pagamento, foto e video spinti e dai contenuti espliciti scambiati per decine o centinaia di euro su Telegram o Instagram: file e contenuti che viaggiano e rimbalzano da uno smartphone all’altro diventando in poco tempo virali. Baby squillo che utilizzano i social per vendere il loro corpo, con un tariffario ben definito.
Una foto di nudo? Si va dai 5 ai 12 euro. Un video con ‘dedica’? Bisogna sborsare 18, 35, 65, 88, 100 euro a seconda della tipologia. Adolescenti in cerca di quello che in gergo viene definito sugar daddy , una persona adulta, con una certa disponibilità economica, dispostissima a spendere per ricariche dei conti Paypal in cambio di una clip ad alto contenuto erotico con ragazzine a malapena maggiorenni o che magari frequentano ancora le superiori.
È un mondo vastissimo e sconfinato, solo parzialmente portato a galla dall’inchiesta della Procura di Rimini – pm Davide Ercolani – che ha aperto un fascicolo per violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di 16 anni, soccorsa il 6 agosto nel cuore della notte da carabinieri e 118. I militari dell’Arma stanno ricostruendo le ore precedenti alla chiamata al 112 che ha fatto scattare i soccorsi. Stando a quanto emerso, dietro l’episodio ci sarebbe un presunto caso di prostituzione minorile e un incontro combinato attraverso il web.
La ragazzina, secondo una prima ricostruzione, avrebbe concordato una prestazione sessuale a pagamento, al prezzo di 300 euro, con i due uomimi conosciuti online. Una volta a bordo della loro auto, tuttavia, aveva cambiato idea, rifiutandosi di sottostare alle loro richieste. Avrebbe comunque fumato della cannabis, iniziandosi subito a sentirsi male: giramento di testa, perdita di sensi. A quel punto gli sconosciuti avrebbero approfittato di lei, prima di abbandonarla in strada. Accompagnata in pronto soccorso, gli accertamenti hanno confermato fin da subito l’ipotesi della doppia violenza sessuale.
I carabinieri della compagnia di Riccione, ai quali sono state affidate le indagini, stanno lavorando senza sosta per poter stringere il cerchio attorno ai due presunti autori dell’aggressione. Le loro ricerche, tuttavia, hanno scoperchiato un autentico vaso di Pandora. Scoprendo, attraverso una catena di link e pagine nascoste, addirittura un gruppo Telegram segreto, con 1.400 iscritti, foto e video della 16enne e un presunto tariffario per prestazioni sessuali, sexcam, foto e video espliciti. Lontani i tempi delle "ragazze dei Parioli", le due 15enni al centro di un noto caso di prostituzione minorile che nel 2013 scoinvolse l’Italia intera diventando in seguito anche una serie su Netflix. Oggi le giovanissime utilizzando altri strumenti, altri canali, altre piattaforme. Si comincia da Instagram: una vetrina dove le e-girl, attraverso veri e propri alter ego digitali, possono mettersi in mostra, e attirare nuovi follower. Follower che vengono poi dirottati altrove, su canali Telegram o su altri dove non c’è nulla di proibito e dove gli scambi possono concretizzarsi, dove il sesso è a portata di mano per chi sottoscrive un abbonamento settimanale o mensile.