Oltre una decina di tabaccherie in vendita a Riccione. L’intenzione di lasciare attraversa i vari quartieri della città. Ci sono offerte in centro, all’Alba, alle Fontanelle, in Paese fino ad arrivare a San Lorenzo lungo via Veneto. I prezzi sono vari. In alcuni casi non vengono nemmeno inseriti negli annunci, in altri si arriva a chiedere 150mila euro per la tabaccheria di via Catullo con una superficie di 55 metri quadrati. In vendita c’è anche la tabaccheria di viale Dante 88. In questo caso si accettano offerte, ma devono essere consistenti, nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. In viale Dante le attività con tabacchi sono diverse. Se ne trovano anche all’Alba. Se si allarga la ricerca alla zona mare ecco che ne spuntano altre di tabaccheria in vendita, in viale Torino dove vengono chiesti 68mila euro, e in viale D’Annunzio dove per un’attività di 40 metri quadrati viene valutata 105mila euro. Allontanandosi dal mare e arrivando in Paese ecco che si incontrano un paio di annunci. In questo caso i riferimenti latitano e si viene girati alla trattativa privata.
Altra attività in vendita è alle Fontanelle ed infine in viale Veneto, a san Lorenzo. Oltre una decina di tabaccherie sono una percentuale molto alta rispetto al numero complessivo in città. Le ragioni di un tale numero di offerte vanno ricercate in più aspetti, spiega Maurizio Pascucci titolare di Altro Tabacco in viale Ceccarini, e membro provinciale della Fit, la Federazione italiana tabaccai. "In questo periodo stiamo assistendo a un passaggio generazionale. Chi avevano puntato su questo tipo di attività è costretto a tirare i remi in barca, ma spesso i figli hanno fatto altro e vanno cercate nuove energie, possibilmente giovani". Il ricambio generazionale per Pascucci va di pari passo con una professione che sta cambiando radicalmente. Il prodotto legato al tabagismo non basta più. E’ evidente che un’attività di questo tipo deve integrarsi con altre tipologie merceologiche. Serve un’evoluzione. Non si può più attendere che il cliente entri dalla porta, ma bisogna guardare alla propria attività in modo imprenditoriale come fanno i commercianti in altri settori. Per farlo è importante e necessario che si facciano avanti i giovani. Mi auguro ce ne siano pronti a subentrare. In fondo parliamo di una bella attività, sempre a contatto con le persone".
Ma c’è un elemento che sta frenando il passaggio di consegne tra generazioni. "Gli affitti. Oggi sono sproporzionati rispetto al mondo del lavoro. Se vogliamo far sì che i giovani entrino nel settore del commercio, i proprietari degli spazi commerciali devono rivedere le loro pretese".
Andrea Oliva