Rimini, 16 luglio 2024 – Arrestato il vicino di casa Louis Dassilva per l’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre scorso con 29 coltellate del garage del condominio di via del Ciclamino, a Rimini.
Approfondimento / Chi è Louis Dassilva, indagato e arrestato per l’omicidio di Pierina Paganelli
La svolta nelle indagini di quello che era diventato un vero e proprio giallo è venuta fuori sulla base di una pluralità di indizi, connotati da gravità, precisione e tra loro di "indubbia concordanza".
Le riprese della telecamera della farmacia
Tra questi determinante, per la rilevanza e la svolta che ha impresso alle indagini, è stata la videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le ore 22.17.02 e 22.17.08, ritraeva un soggetto (ripreso di spalle), mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Pur nella scarsa qualità dell'immagine, la persona raffigurata risultava quindi di carnagione scura.
Dagli accertamenti è emerso che l'unico abitante di colore nel condominio 31 (come in quelli limitrofi) fosse l'indagato Louis Dassilva.
Una circostanza questa ritenuta da chi indaga di particolare interesse, poiché Dassilva sia nelle dichiarazioni rese al pm (quale persona informata sui fatti prima e quale indagato poi nell’interrogatorio del 25 giugno) così come nelle plurime interviste rilasciate, ha sempre sostenuto di essere rimasto a casa dalle 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo.
Si è dunque prospettata l'ipotesi che Dassilva avesse compiuto l'omicidio e fosse uscito, al momento della ripresa della telecamera, per liberarsi dell'arma, non ritrovata dalla polizia giudiziaria, per poi rientrare nel proprio appartamento.
Plurimi accertamenti sull’identità del soggetto ritratto
Per verificare la fondatezza di tale ipotesi sono stati eseguiti dagli inquirenti plurimi accertamenti, finalizzati a riscontrare l'identificazione del soggetto ritratto. La videoripresa, per la scarsa qualità dell'immagine, non ha consentito una sovrapposizione comparativa quanto ai tratti fisiognomici tra li soggetto ripreso ed altre persone. È stato, però, possibile confermare, anche tramite analisi tecniche che, per la pigmentazione, il soggetto ripreso era “sicuramente di carnagione scura”, spiegano gli inquirenti. Gli ulteriori approfondimenti svolti hanno avuto esito positivo, fornendo anche un importante elemento individualizzante, costituito dalla particolarità di un marcato movimento della spalla destra, molto sovrapponibile a quello riscontrato in video ritraenti Dassilva (comparazione oggetto di specifica Ctu).
Indagini sui tempi dell’omicidio
Avuta conferma dell'identificazione, sono stati svolti specifici accertamenti sui tempi, per verificare se l'intervallo tra la commissione dell'omicidio e l'orario della ripresa della telecamera (22.17) fosse compatibile con quello richiesto per percorrere il tragitto tra il vano, ove era avvenuta l'aggressione e il ritorno al condominio del civico 31. Le verifiche compiute hanno avuto esito positivo.
lI Gip, valutate le investigazioni svolte, ha ritenuto caratterizzata di gravità indiziaria l'identificazione in Dassilva nella persona ripresa dalla telecamera della farmacia.
Gli indizi schiaccianti
A pesare nei confronti di Dassilva sono stati alcuni indizi raccolti in sede di indagine a partire dalla compatibilità della persona ripresa dalla telecamera con quella dell'indagato per carnagione, deambulazione (con marcato movimento di estensione della spalla destra), corporatura; il tragitto del soggetto ripreso, sicuramente diretto all'ingresso del civico 31; il fatto che nell'orario indicato nessun altro sia entrato nel condominio 31 come in quelli limitrofi; il fatto che l'unica persona di colore residente al Villaggio San Martino sia proprio l’indagato.
Ulteriore riscontro è stata ritenuta l'altezza dell'indagato (alto 184 centimetri), compatibile con quella dell'assassino, come evidenziato nella consulenza autoptica, che ne rimarca l'altezza significativamente superiore rispetto a quella della vittima.
Altra compatibilità è l'essere Dassilva un destrimane, come l'autore dell'omicidio, secondo le conclusioni del consulto tecnico medico legale. Il Gip ha ritenuto altresì che dagli esperimenti e rilievi tecnici sia emersa la compatibilità delle tempistiche del crimine con gli spostamenti dell'indagato e le riprese della videocamera alle ore 22.17.
L'argomento incide sulla valutazione dell'alibi dell'indagato, che ha sempre sostenuto di non essere uscito da casa.
Il Gip: alibi di Dassilva falso
II Gip ha quindi rilevato la falsità dell'alibi, non solo smentito dalle riprese della telecamera, ma non riscontrato nemmeno dai plurimi accertamenti tecnici compiuti sul telefono dell'indagato e sugli applicativi in esso installati. Intorno all'orario, in cui è stato commesso l'omicidio, Dassilva era “sicuramente sveglio, poiché aveva letto un messaggio ricevuto alle 21:44 ed era connesso alla piattaforma Netflix fino alle ore 22:06”. L'apparecchio telefonico era riutilizzato alle ore 22:38.
Tale intervallo di tempo, osserva il Gip, ha permesso all'indagato di scendere al piano seminterrato, uccidere l'anziana donna, uscire dal condominio per disfarsi dell'arma e fare, infine, rientro in abitazione.
Il Gip ha rimarcato anche plurimi "depistaggi" posti in essere dall'indagato, nel tentativo di allontanare i sospetti (come la zoppia conseguente all'incidente del 2 ottobre, ritenuta dagli investigatori falsa o comunque enfatizzata o la ritardata consegna alla Polizia Giudiziaria degli abiti e delle scarpe).