Rimini, 27 agosto 2018 - Hanno 21 e 23 anni e tutti e due arrivano dal palermitano. Tutti e due con il sogno di diventare poliziotti, ma quella divisa non potranno indossarla mai. Sulla loro testa dalle prime ore di ieri mattina pende un’accusa pesantissima, quella di violenza sessuale di gruppo.
L'accusa della turista tedesca: "Costretta a un rapporto a tre"
A puntare il dito contro di loro le parole di una turista tedesca, poco più giovane di loro, 19 anni appena. E ieri i due allievi dell’ultimo anno della scuola di polizia di Brescia, la Polgai, si sono trovati dall’altra parte della barricata, ma da sospettati prima e poi da indagati. Davanti a quegli agenti della Mobile di cui avrebbero voluto ripercorrere, nei loro sogni, la carriera, senza averne la caratura.
Stando alle pochissime indiscrezioni filtrate ieri, i due siciliani, davanti ai ‘veri’ poliziotti, mentre uscivano dall’hotel, non avrebbero negato la circostanza di essersi trovati nella stessa stanza con la vittima. "Abbiamo fatto sesso con lei, ma era consenziente", avrebbero ammesso. Una ricostruzione diametralmente opposta a quella fornita dalla diciannovenne turista.
Ma le indagini da parte della Mobile continuano senza sosta. E ieri mattina i due indagati sono partiti subito da Rimini e sono rientrati in Lombardia dove però non dovrebbero restare a lungo. Il direttore della scuola Polgai ha, infatti, avviato la procedura di sospensione. Qualora fossero accertate le responsabilità dei due allievi siciliani, potrebbero essere destituiti, espulsi dalla scuola e non prendere mai servizio. Da Roma, dai vertici della Polizia, fanno sapere che verrà usato ‘"un approcio rigoroso e intransigente per chi aspirava a diventare un agente". Insomma, per i due indagati espulsione vicina. Non vestiranno mai la divisa della Polizia.