Rimini, 28 aprile 2019 - «Credo che mi abbia violentata». Non è una frase che una madre si sente dire spesso dalla figlia di 14 anni, soprattutto se questa aggiunge di non ricordarsi granchè perchè aveva bevuto troppo. Se la ragazzina sia stata o meno stuprata è ancora tutto da accertare, e mentre la 14enne è stata portata in ospedale per gli accertamenti, la Squadra mobile di Rimini sta sentendo un gruppo di coetanei, incluso il presunto molestatore, che la notte del 25 aprile erano con lei alla grande festa sulla spiaggia del Bikini.
Una ricostruzione tutt’altro che facile da fare, per gli investigatori che si trovano ad avere a che fare con un’adolescente a dir poco confusa. La ragazzina è arrivata in riviera insieme ai genitori e a un gruppetto di amici che quella sera non potevano mancare l’appuntamento più accattivante del Riminese. Hanno riso, ballato e bevuto.
Soprattutto bevuto a quello che si è capito, anche per ammissione della stessa presunta vittima. Una baraonda festaiola in cui tutti erano amici di tutti, e anche di più. Per questo, crede, suppone, le sembra di ricordare che a un certo punto si è appartata con uno della comitiva di cui faceva parte. Un amico, insomma, che le piaceva più degli altri. Qualcosa deve essere successo, sicuramente è successo. Ma lei l’ha realizzato soltanto dopo, forse quando i fumi di tutto quello che avevano ingurgitato hanno cominciato a dissiparsi. E allora è arrivato il rimorso, il senso di colpa e la paura di avere fatto o subìto qualcosa di terribile.
Un peso troppo grosso da portare per una 14enne, ha tenuto duro per un po’, ma poi è crollata e ha deciso di confidarsi con sua madre: «Forse sono stata violentata». E allora sono cominciate le domande a cui lei però non riusciva a rispondere con certezza. A quel punto i genitori hanno deciso di rivolgersi alla Polizia. Ed è scattata la mobilitazione generale: allertata la Squadra mobile il Tribunale dei minori di Bologna.
Gli investigatori hanno sentito subito la ragazzina, naturalmente con tutte le cautele possibili, considerando la giovane età. Ma per il momento anche loro non sono riusciti a cavarle granchè. I suoi ricordi sono troppo confusi, e non è detto che con il passare delle ore riesca ad avere un quadro più nitido di quello che le è accaduto in quelle ore di stordimento.
A fare la differenza saranno gli accertamenti medici a cui la stanno sottoponendo all’ospedale Infermi, per accertare se abbia avuto un rapporto sessuale o se invece quei ricordi di ‘sesso’ che ha sono state soltanto effusioni o pesanti molestie da parte del ragazzino. Il quale, a quanto pare faceva parte della comitiva, di tutti italiani, con cui la 14enne è arrivata alla festa.
I poliziotti sentiranno lui e anche tutti gli altri ragazzini che sono stati protagonisti della notte brava. Tutt’altro che facile, appunto, trattandosi di un gruppo di minorenni che a quanto pare ha consumato una notta brava con l’incoscienza che si può avere solo a quell’età.